pacifico

Taiwan risponde a Pechino, esercitazioni con artiglieria

La Cina insiste, ci saranno manovre ‘regolari’ oltre linea mediana

Un anziano di Pechino legge il Global Times per strada (Keystone)

Taiwan prepara le sue manovre militari in risposta alle maxi esercitazioni dell’ Esercito popolare di liberazione intorno all’isola avendo in settimana due cicli di tiri d’artiglieria "a fuoco vivo", con proiettili veri, su larga scala nel sud dell’isola per testare la prontezza al combattimento di fronte alle minacce dell’esercito cinese.

Pechino non ha rilasciato annunci sulla fine dei suoi war games, programmati dal 4 al 7 agosto, ma il ministero dei Trasporti di Taiwan ha reso noto un ritorno alla normalità dopo che "l’interdizione al volo e alla navigazione" in sei delle 7 zone intorno all’isola - off-limits per le attività militari cinesi come reazione alla visita a Taipei della speaker Usa Nancy Pelosi - era venuta meno da mezzogiorno. Però, il bando sulla settima zona, nelle acque a est, sarebbe rimasto in vigore fino alle 10 locali (le 4 in Svizzera) di lunedì 8 agosto.

Il bollettino

In serata, il ministero della Difesa taiwanese ha riferito la rilevazione di 14 navi e 66 caccia da guerra cinesi nell’area di difesa, con un totale di 22 aerei che hanno volato sulla parte orientale della linea mediana dello Stretto e nella zona di sudovest dell’area di identificazione aerea. Dal bollettino è emerso anche che navi militari, aerei e droni hanno simulato attacchi all’isola e alla marina di Taipei, a cui le forze armate della Repubblica di Cina (nome ufficiale di Taipei) hanno risposto inviando aerei e navi per reagire "in modo appropriato". Taiwan ha affermato che i suoi missili anti-nave e terra-aria Patriot erano in stand-by, mentre i caccia F-16 - secondo il protocollo - hanno volato con missili antiaerei avanzati, pubblicando le fotografie di sistemi antinave Harpoon caricati.

Botta e risposta

La Cina ha ribadito che l’esercito condurrà esercitazioni "regolari" sul lato taiwanese della linea mediana, affermando che il "compito storico" della "riunificazione" della Cina potrebbe essere realizzato. Le manovre cinesi "sono state prorogate. È un disprezzo per l’avvertimento congiunto di Stati Uniti, Giappone e Australia. Per i cinesi, riguardo alla questione di Taiwan, questi 3 Paesi sono tigre di carta, cane di carta e gatto di carta in questo ordine", ha tuonato su Twitter Hu Xijin, ex direttore e ora commentatore del tabloid nazionalista Global Times.

Non è chiaro a cosa si riferisse Hu, ma l’Amministrazione per la sicurezza marittima di Dalian ha reso noto in giornata che il mare di Bohai accoglierà "compiti militari" dalla mezzanotte dell’8 agosto alle 24 dell’8 settembre. Mentre un altro ciclo di tiro d’artiglieria con munizioni vere si concluderanno il 15 agosto, ma nella parte meridionale del mar Giallo, di fronte alla Corea del Sud. Si tratta di attività del Comando del teatro orientale che consentono di continuare a tenere truppe e armamenti ancora operativi sul campo.

Quanto a Taiwan, le sue manovre coinvolgeranno domani e giovedì il comando d’artiglieria, le truppe di fanteria di stanza a Pingtung, il comando di difesa di Hualien e la guardia costiera dell’isola. In più, 78 mortai leggeri sviluppati su base locale e sei obici di fabbricazione statunitense saranno usati per le prove di tiro in aria e in mare. Inoltre, l’esercito condurrà le operazioni annuali il 5 settembre, sempre a Pingtung, con battaglioni di armi combinate, veicoli da combattimento, veicoli corazzati Clouded Leopard e mortai. Tutti elementi a segnalare la nuova normalità tra le due sponde dello Stretto.

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