Russia

Anche Lego non ‘costruisce’ più in Russia

I mattoncini più famosi al mondo lasciano il Paese. Annunciata anche la fine della partnership con il distributore russo del colosso danese

Dasvidania
(Keystone)
12 luglio 2022
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Anche i mattoncini più famosi del mondo lasciano la Russia, quasi a suggerire la distruzione totale simboleggiata dalla guerra. Lego ha infatti annunciato di cessare l’attività commerciale e "di porre fine alla sua partnership" con il distributore russo Inventive Retail Group, "che possedeva e gestiva 81 negozi" a nome del colosso danese.

Lego taglierà anche i posti della "maggior parte del proprio personale con sede a Mosca", ha specificato il gruppo che si aggiunge così alla lunga lista dei marchi internazionali che hanno lasciato la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina: basti ricordare colossi come Apple, Coca-Cola, PepsiCo, Adidas, Decathlon, Nike, McDonald’s, Volvo, H&M, Volkswagen, Jaguar Land Rover, Renault, General Motors, Ford, Ferrari, Ikea, Harley Davidson, Samsung, Starbucks, Heineken, Prada, Levi Strauss & Co, Xiaomi, Lenovo, Huawei, Philip Morris, Visa e Mastercard.

Lego è l’abbreviazione di due parole della lingua danese, ‘leg’ e ‘godt’. Il significato delle due parole è "giocare bene" e il nome attuale dell’azienda risale al 1934, anche se i mattoncini più famosi sono stati brevettati soltanto nel 1958, anno in cui i dipendenti raggiungono quota 140.

La crescita di Lego è inarrestabile: basti pensare che nel 1939 l’azienda contava dieci dipendenti, saliti a ben 18’000 unità nel 2016, con al suo interno personale di 70 diverse nazionalità. Sei anni fa Lego ha aperto una nuova fabbrica in Cina a Jiaxingn e l’azienda vende ormai in 140 Stati.

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