Sri Lanka

Monta la protesta in Sri Lanka: palazzo presidenziale nel mirino

Mentre i disordini hanno già provocato la caduta della testa del premier, il presidente Rajapaksaha è stato costretto alla fuga

Gravi disordini
(Keystone)
9 luglio 2022
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Spinti dalla rabbia per la grave crisi economica, migliaia di manifestanti hanno preso d’assalto la residenza del presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa, costringendolo a fuggire. Una marea umana è arrivata tra ieri e oggi nella capitale Colombo per chiedere le sue dimissioni, ritenendolo responsabile della drammatica recessione in cui è piombato il Paese. E la prima testa a cadere oggi è stata quella del premier Lanka Ranil Wickremesinghe, che ha dato le dimissioni dopo le richieste dei leader dei partiti che ora intendono formare un governo di unità nazionale.

L’aumento dell’inflazione negli ultimi mesi ha portato, oltre che al rialzo dei prezzi, anche a una grave carenza di alimenti, farmaci e carburante. La scorsa settimana le autorità hanno sospeso la vendita di benzina e diesel per i veicoli non essenziali nel tentativo di preservare le scorte in forte diminuzione. In tutto il paese vengono registrati continui blackout. Il governo ha cercato di assicurarsi carburante a credito da alcuni stati, inclusa la Russia, ma finora senza successo; oltre ad aver chiesto un aiuto finanziario di emergenza al Fondo monetario internazionale attribuendo alla pandemia il crollo del turismo e la mancanza di valuta estera. Ma per gli analisti nazionali sono scuse: la colpa è solo della cattiva gestione economica.

Il presidente, protetto da un’unità militare, "è stato scortato e portato in salvo in un luogo sicuro", ha fatto sapere una fonte del ministero della difesa, assicurando che Rajapaksa – accusato in passato di essere a capo di squadroni della morte e per questo soprannominato ‘Terminator’ – "è ancora il capo dello stato".

Le tv locali hanno mostrato le immagini postate sui social dagli stessi manifestanti mentre fanno irruzione nella residenza presidenziale. I video documentano la furia della protesta che si trasforma in sfregio: in centinaia hanno preso il cibo dalle cucine improvvisando un pranzo al tavolo presidenziale, alcuni si sono riposati sul letto di Rajapaksa, altri si sono tuffati nella piscina del palazzo.

Migliaia di manifestanti sono invece rimasti fuori accerchiando il Palazzo.

Le autorità hanno tentato prevenire la manifestazione imponendo il coprifuoco venerdì sera, ma dopo poche ore hanno dovuto revocarlo per l’opposizione di gruppi della società civile e dei partiti di opposizione. Oggi la polizia ha sparato colpi in aria e usato gas lacrimogeni per cercare di impedire ai manifestanti di invadere la residenza, ma non è stata in grado di impedire ad una parte della folla di entrare. Almeno 33 persone, inclusi membri delle forze di sicurezza, sono rimaste ferite e sono state curate nell’ospedale nazionale a Colombo.

Prima di dimettersi, il primo ministro Ranil Wickremesinghe aveva convocato una riunione di emergenza dei leader dei principali partiti singalesi, dalla quale è poi emersa la richiesta di un nuovo governo di unità nazionale.

Gotabaya Rajapaksa, 72 anni, ha ricoperto in passato la carica di segretario del ministero della difesa, controllando le forze armate e la polizia. Sotto la sua presidenza, iniziata nel 2019, il paese sta affrontando la peggiore crisi economica dall’indipendenza del 1948, con un’insolvenza sul debito estero di 51 miliardi di dollari nell’aprile 2022, e sta cercando di ottenere un salvataggio dal Fondo Monetario Internazionale. L’economia dello Sri Lanka, che si basa sul turismo, è stata colpita prima dagli attacchi islamisti della Pasqua 2019 e poi affondata dalla pandemia di Covid.

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