L’immobiliarista romano era latitante in Svizzera. Era stato accusato di bancarotta fraudolenta.
È stata confermata dalla Cassazione la condanna a sette anni di reclusione per bancarotta fraudolenta a carico dell’immobiliarista romano Danilo Coppola, latitante in Svizzera, come stabilito dalla Corte di Appello di Milano il 17 luglio 2020. Il verdetto era stato annullato con rinvio solo limitatamente alla rideterminazione della durata della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
Il crac per il quale Coppola è stato condannato in via definitiva è quello della società Parco Vittoria che doveva occuparsi del rilancio di una zona di Milano. Il verdetto emesso oggi dalla Quinta sezione penale della Suprema Corte è la prima condanna definitiva per Coppola.