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Crisi alimentare: non solo grano, ma anche ciliegie e sale

Molte derrate prodotte nelle aree occupate finiscono in mani russe. Turchia e Ucraina discutono sulla creazione di corridoi per le navi commerciali.

(Keystone)
6 giugno 2022
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Non c’è solo il grano tra i prodotti ucraini finiti in mano ai russi. Con l’avanzata dei raccolti in molte aree "occupate", la lista si allunga. In particolare, sottolinea Unian, spicca il controllo di Mosca della "capitale delle ciliegie", Melitopol, che ha causato aumenti fino al 40% dei prezzi della frutta sul mercato interno.

Per coprire il deficit, oltre metà delle ciliegie vendute viene importata, mentre la distribuzione interna prosegue dalle zone di Bukovyna, Vinnytsia, Odessa e Zakarpattia. Le conseguenze del conflitto, inoltre, sono destinate a pesare sui raccolti futuri.

All’orizzonte, avverte ancora Unian, c’è anche una possibile "crisi del sale", dopo che il più grande produttore nazionale Artemsil ha cessato le attività nella regione di Donetsk a seguito degli scontri. Oltre allo stop alla produzione, risultano danneggiate anche strutture amministrative e miniere. Per sopperire al blocco, oltre all’aumento delle importazioni, altri produttori stanno accelerando le attività, come le saline di Drohobych, nell’oblast occidentale di Leopoli.

Turchia e Ucraina discutono su come creare corridoi per le navi commerciali

Nel frattempo il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha discusso con l’omologo ucraino Oleksii Reznikov riguardo a come creare corridoi sicuri per navi commerciali ferme nei porti ucraini.

Lo fa sapere la Tv di Stato turco Trt secondo cui, durante il colloquio telefonico, è stato anche discusso di come portare in Turchia aerei A400M fermi in Ucraina.

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è atteso mercoledì ad Ankara per discutere con le autorità turche dei corridoi per il trasporto di prodotti agricoli.

‘Entro l’autunno si rischia che 75 milioni di tonnellate di grano siano bloccate’

Se non si sbloccano le esportazioni, entro l’autunno potrebbero esserci 75 milioni di tonnellate di grano bloccate in Ucraina. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, confermando le trattative in corso con Gran Bretagna e Turchia per una scorta di un Paese terzo dei cargo nel Mar Nero. La via preferita da Kiev, ha tuttavia sottolineato, sarebbe quella di una scorta da parte della sua stessa Marina militare. Lo riporta il Guardian.

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