Kiev: ‘Segnali di un’escalation a est’

Nel frattempo Mosca disposta a lasciar uscire dal porto di Mariupol le navi che portano grano solo se si eliminano le sanzioni. Segui il live de laRegione

"La Russia è in vantaggio, ma noi stiamo facendo tutto il possibile". Con l’assedio del Donbass che ha raggiunto un "picco d’intensità" e bombardamenti su oltre 40 città, l’Ucraina ammette che il baratro è vicino. Gli attacchi sempre più pesanti stanno mettendo in ginocchio le difese del Lugansk, ormai al 95% in mani russe, ha spiegato Kiev, avvertendo che i raid potrebbero anche allargarsi nelle prossime ore, dopo lo spostamento di sistemi missilistici Iskander da parte dei nemici nella regione frontaliera di Brest, in Bielorussia.

Una minaccia che continua ad aleggiare pesante, con il presidente Alexander Lukashenko che ha ordinato all’esercito di Minsk la creazione di un nuovo comando militare al confine, dove, ha detto, si è aperto "un nuovo fronte". "Ci sono segnali di un’escalation - ha confermato la viceministra della Difesa Hanna Malyar -. Il nemico usa sistemi missilistici tattici, l’aviazione e l’artiglieria" e "attacca in diversi punti contemporaneamente. Ci aspetta un periodo estremamente difficile e lungo".

In una nuova giornata di martellamento russo sull’area di Severodonetsk, sempre più sotto pressione anche da ovest, in una manovra di accerchiamento e isolamento che prende di mira Lyman e Sloviansk, l’attacco più sanguinoso si è registrato a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, da cui i russi si sono ritirati dopo un assalto all’inizio della guerra. Il centro è tornato nel mirino delle bombe, che hanno provocato almeno 7 vittime e 17 feriti, tra cui un bambino di 9 anni. Raid che hanno colpito diversi quartieri con l’obiettivo di "terrorizzare" la popolazione, ha denunciato il governatore Oleg Sinegubov.

La cifra del dramma nel Lugansk è l’impossibilità di seppellire liberamente i corpi. "A Lysychansk, 150 cadaveri sono stati portati in una fossa comune. La polizia della regione sta sostituendo molti servizi, c’è una squadra funebre appositamente costituita", ha raccontato il governatore Serhiy Gaidai, spiegando che i morti potranno essere traslati in tombe private solo alla fine della guerra.

Nelle prigioni delle zone già in mano ai filorussi del Donbass, intanto, si stimano 8 mila prigionieri di guerra ucraini. "E ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia", ha rivendicato l’ambasciatore del Lugansk a Mosca, Rodion Miroshnik.

A una settimana dalla definitiva resa dell’Azovstal, tra i cunicoli dell’acciaieria i russi hanno riferito di aver trovato "tre-quattro" combattenti ucraini rimasti finora nascosti, che si sono arresi. Anche loro dovrebbero essere trasferiti nel territorio già controllato dai separatisti, dove si preparano le corti marziali per i quasi 2.500 prigionieri di guerra catturati all’uscita dalla fonderia, tra cui le truppe del reggimento Azov. Nel frattempo, la presa su Mariupol si fa sempre più stretta. Il porto, ha affermato la Difesa di Mosca, è ormai stato completamente sminato ed è sicuro per la navigazione civile. Al momento, però, le sei navi straniere ancora bloccate, appartenenti ad armatori di altrettanti Paesi, tra cui Bulgaria e Turchia, non hanno ancora preso il largo.

Dal mare, avverte l’esercito ucraino, restano "minacce rilevanti di attacchi missilistici", mentre la Russia insiste sui corridoi navali come prova del suo controllo dell’area. "Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini", ha dichiarato il vicepremier dell’autoproclamato governo della Crimea, Georgy Muradov, dicendosi "sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà a essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione russa".

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Lavrov: ‘Se armi occidentali ci colpiscono grave escalation’
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha avvertito che le "armi che i paesi occidentali forniscono all'Ucraina in grado di colpire il territorio russo sono un serio passo verso un'escalation inaccettabile". Lo scrive l'agenzia di stampa russa Tass. Lavrov - ha aggiunto l'agenzia Ria Novosti, secondo quanto riporta il Guardian - spera che le persone sane di mente in Occidente lo capiscano, aggiungendo: "Ne sono rimasti ancora alcuni".

17:28

Procuratrice ucraina: indagini su 14mila crimini di guerra

La procuratrice capo dell'Ucraina Iryna Venediktova ha detto alla Bbc che sta indagando su quasi 14mila casi di presunti crimini di guerra da parte delle forze russe. Parlando a Londra durante il suo primo viaggio fuori dall'Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, la procuratrice ha affermato che ogni giorno vengono alla luce tra i 100 e i 200 nuovi casi.

Venediktova ha incontrato il procuratore generale britannico, Suella Braverman, e altri funzionari per discutere di cosa potrebbero fare di più il Regno Unito e le altre potenze occidentali per sostenere il processo investigativo.

"Oggi abbiamo quasi 14mila casi, solo di crimini di guerra, e quasi 6mila casi collegati", ha precisato la procuratrice, spiegando che il presunto crimine di guerra più comune è il bombardamento di edifici civili, in particolare ospedali e scuole. Complessivamente, ha aggiunto, più di mille edifici medici e scolastici sono stati distrutti, con civili uccisi, ma anche saccheggi e stupri. Venediktova ha infine rivelato di aver iniziato a indagare sulle accuse di genocidio.

17:20

Zelensky incontra Marin: 'Grazie per l'assistenza militare'

La premier finlandese Sanna Marin ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso della sua visita a Kiev.

Zelensky ha ringraziato la collega per l'assistenza militare "molto preziosa". E ha ribadito che per l'Ucraina sono importanti l'unità sulle sanzioni contro la Russia e il sostegno all'integrazione europea: "Questo è ciò che può garantire forza nella difesa della nostra terra", ha sottolineato.

I media locali ricordano che Zelensky si è rivolto al parlamento finlandese e ha invitato il Paese scandinavo a partecipare alla ricostruzione dell'Ucraina, in particolare nel campo dell'istruzione.

15:48
15:15

Esportazione di grano, trattative tra Turchia e Russia per un corridoio navale attraverso il Bosforo

La Turchia sta negoziando con Russia e Ucraina per l'apertura di un corridoio navale attraverso il Bosforo per l'esportazione del grano dall'Ucraina. Lo ha riferito un alto funzionario di Ankara, citato dall'agenzia di stampa Reuters sul suo sito, precisando che "le trattative sono ancora in corso".

14:36

Putin: 'La Russia sta diventando più forte grazie alle sanzioni'

"La Russia sta diventando un po' più forte grazie alle sanzioni". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando a un forum economico dei Paesi dell'ex Urss, stando a quanto riferisce la Tass.

"I paesi che aspirano a danneggiare la Russia con le sanzioni danneggiano se stessi", ha proseguito Putin. Rubare i beni di qualcuno non ha mai portato a nulla di buono, soprattutto a chi lo fa, ha affermato presidente riferendosi al congelamento dei beni russi da parte dei paesi occidentali nell'ambito delle sanzioni.

Nessun "poliziotto globale" sarà in grado di fermare i paesi che vogliono perseguire una politica indipendente, ha aggiunto il presidente russo.

14:34

Monumento a Suvorov ripulito da russi e svizzeri

Era stato imbrattato a metà maggio con i colori della bandiera ucraina

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13:43

Il Cremlino sta aspettando che Kiev accetti le sue richieste

"Mosca sta aspettando che Kiev accetti le nostre richieste e sviluppi la consapevolezza della situazione di fatto, la situazione reale che esiste", ha dichiarato ai media il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riporta la Tass.

11:54

Zelensky ribadisce: 'Non faremo alcuna cessione territoriale'

Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio postato su Telegram, respingendo qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. Ipotesi emerse, sostiene il presidente ucraino, in alcuni media occidentali.

10:54

Russia, rinviata l'udienza per definire il battaglione Azov come rete terroristica

La Corte Suprema russa ha rinviato al 29 giugno l'udienza sulla richiesta della Procura Generale per la designazione dell'unità paramilitare nazionalista ucraina Azov come rete terroristica e il divieto di attività in Russia. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax.

La Procura Generale ha presentato una mozione amministrativa alla Corte Suprema russa, chiedendo che l'unità paramilitare nazionalista ucraina Azov (nota anche come battaglione Azov e reggimento Azov) sia designata come rete terroristica e bandita nel territorio russo. Il Comitato investigativo russo sta indagando su una serie di casi penali contro membri dell'unità Azov accusati di aver ucciso civili del Donbass.

10:06
09:59

Filorussi: '8mila prigionieri di guerra ucraini in Donbass'

Sono circa 8mila i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk: lo ha dichiarato oggi l'ambasciatore del Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, al programma Soloviev Live, citato dalla Tass.

"Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio del Donetsk, ma anche noi ne abbiamo a sufficienza, e ora il numero totale si aggira intorno agli 8mila. Sono tantissimi, e letteralmente non si può dire che non ci siano più prigionieri. È molto, e ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia", ha affermato Miroshnik.

09:58

Kiev: 'Mosca ha attaccato 40 città nel Donbass, cinque morti'

"I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti", scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell'Ucraina, citato dalla Bbc.