svolta in vaticano

Per la Cei Bergoglio sceglie Zuppi, ‘prete di strada’

Bassetti lascia la presidenza. Sul tavolo dei vescovi il dossier degli abusi

Papa Francesco (Keystone)
24 maggio 2022
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Sogna una Chiesa che "sta per strada" che "parla a tutti e vuole raggiungere il cuore di tutti" e "parla l’unica lingua che è quella dell’amore" per farsi capire "nella babele del mondo". Sono le prime parole che il cardinale Matteo Zuppi pronuncia come neopresidente della Conferenza episcopale italiana davanti ai giornalisti ai quali, con una battuta, chiede di "essere clementi e misericordiosi". Misericordia e sostegno la chiede però innanzitutto alla Madonna di San Luca che "a Bologna qualche volta viene prima del Padreterno". Poi ringrazia il Papa "per la fiducia" e i vescovi dei quali sente "il sostegno", e allora questa nuova responsabilità, quella di guidare la Chiesa italiana, pesa un po’ meno.

Con Zuppi la Cei volta pagina e si appresta ad incarnare quel modello di ‘Chiesa in uscita’ tanto cara a Papa Francesco. Oggi il saluto, a tratti un po’ commosso, del cardinale Gualtiero Bassetti che ha guidato la Chiesa italiana in anni complicati, specialmente gli ultimi segnati dalla pandemia che lo ha toccato anche di persona. Torna a parlare anche della necessità di un rinnovato impegno dei cristiani in politica, un impegno "laico" e non clericale, auspica l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve che si appresta a lasciare anche la guida della diocesi.


Matteo Maria Zuppi (Wikipedia)

Il tema pedofilia

Bassetti tocca nell’introduzione anche un tema delicato, quello della pedofilia: "Confermiamo il nostro impegno per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi. Vogliamo ambienti sicuri e a misura dei più piccoli e vulnerabili. Per questo, come già ribadito in altre occasioni, intendiamo promuovere una migliore conoscenza del fenomeno degli abusi per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione".

Un impegno, a dire il vero, ancora vago e generico, che forse non sarà ritenuto sufficiente dalle associazioni delle vittime che proprio questa settimana hanno indetto una campagna per sollecitare la Chiesa italiana ad una indagine indipendente, come fatto da altri episcopati nel mondo.

Zuppi, una vita nelle periferie della Capitale, prima di arrivare a Bologna, si è formato nella Comunità di Sant’Egidio ed è pensabile che anche da presidente Cei terrà fisso lo sguardo sugli ultimi ma anche sui conflitti. Parla della "terribile" guerra in Ucraina ma sottolinea che "non bisogna dimenticare tutti gli altri pezzi delle altre guerre" che fanno parte di quella terza guerra mondiale a pezzi di cui parla sempre il Papa.

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