Estero

Bbc: ‘La Cina spara a chi tenta la fuga da campi dello Xinjiang’

Una serie di file della polizia condivisi con i media stranieri rivela le ‘procedure’ nei confronti degli uiguri confinati nei campi di ‘rieducazione’

(Keystone)
24 maggio 2022
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I prigionieri uiguri nella regione cinese dello Xinjiang "devono essere fucilati a vista" se tentano di fuggire dai campi di "rieducazione" dove, secondo gli attivisti dei diritti umani, si dice siano detenute in modo arbitrario decine di migliaia di persone.

Un cache di file della polizia, presumibilmente ottenuti da hacker e condivisi con i media stranieri, ha rivelato anche i volti di quasi 3’000 persone, compresi bambini, che sembrano essere stati confinati nelle strutture a causa della loro religione. Secondo quanto riporta la Bbc, le foto sarebbero reali e frutto del riconoscimento facciale, mentre dai fascicoli ufficiali è emerso un protocollo interno della polizia che "descrive l’uso di routine di ufficiali armati in tutte le aree dei campi, il posizionamento di mitragliatrici e fucili di precisione nelle torri di guardia e l’esistenza di una politica di sparatorie per chi cerca di scappare". L’ordine, in altri termini, è di "freddare" chiunque tenti la fuga.

Da ieri, l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani Michelle Bachelet è per la prima volta dal 2005 in visita in Cina avendo in programma di recarsi per pochi giorni nello Xinjiang. Malgrado l’Alto Commissario abbia precedentemente detto che avrebbe richiesto l’accesso "senza restrizioni" nella regione del Nordovest per condurre una "valutazione indipendente", i termini della sua visita non sono stati divulgati e le autorità cinesi hanno insistito sul fatto che non permetteranno altro che una "visita amichevole" ai fini del dialogo.

I documenti contengono dettagli sulle condizioni imposte a più di 20mila appartenenti alla minoranza musulmana, in particolare per quanto riguarda il funzionamento del sistema di "rieducazione" e di internamento, fra cui una serie di forme di coercizione e violenza. In merito, la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha affermato che i file contengono "dettagli scioccanti sulle violazioni dei diritti umani in Cina" e ha auspicato che Bachelet possa avere pieno accesso alla regione dello Xinjiang.

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