L’acciaieria Azovstal espugnata

I russi prendono l’Azovstal, Mariupol è caduta

Dopo 86 giorni di assedio e resistenza l’acciaieria è stata espugnata. Segui il live de laRegione

Fino all’ultimo soldato, intorno ad Azovstal si continua a combattere una guerra di propaganda. Quando sembrava ormai vicina alla conclusione l’uscita delle truppe ucraine dall’acciaieria di Mariupol, rimasta per dieci settimane un bunker inespugnabile, gli irriducibili del reggimento Azov spezzano il silenzio e tornano a promettere battaglia.

"Oggi è l’85esimo giorno di guerra. Io e il mio comando siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal. È in corso un’operazione, i cui dettagli non annuncerò". Così, con in un laconico videomessaggio diffuso dopo quasi 24 ore in cui i media di Mosca lo avevano dato per arreso, sostenendo che avesse abbandonato i tunnel della resistenza per consegnarsi al nemico, il vicecomandante e portavoce del battaglione Sviatoslav ‘Kalina’ Palamar è rispuntato per sfidare la Russia. E con lui, gli altri vertici ancora dentro, come il maggiore Bohdan Krotevych, capo dello staff, che sui social ha avvertito: "La guerra non è finita", perché "noi siamo più deboli nel potenziale militare, ma la fiducia in sé del nemico è la nostra carta vincente". Eppure, ad Azovstal non restano che poche centinaia di combattenti.

Secondo la Difesa di Mosca, da lunedì sera sono almeno i 1.730 i soldati ucraini che hanno ceduto le armi - 771 in più in 24 ore - e sono stati trasportati nei territori controllati dalla Russia, tra cui 80 feriti. Dopo un lungo silenzio, sulla loro sorte sempre più incerta sono tornati intanto a esprimersi anche gli alti comandi di Kiev. "Le misure per evacuare i soldati ucraini da Mariupol continuano", ha confermato il brigadiere generale Oleksii Gromov, capo del dipartimento operativo dello Stato maggiore, senza tuttavia fornire nuove cifre di militari fuoriusciti. "Sappiamo che il nostro nemico è insidioso, ma crediamo che la parola data verrà mantenuta", ha comunque rassicurato. Lo scambio di prigionieri resta al centro di negoziati dal forte peso simbolico, mentre il premier britannico Boris Johnson ha ammonito Mosca a trattare "con dignità e rispetto i prigionieri di guerra". E intanto dal terreno arrivano le prime conferme della Croce rossa, che ha censito centinaia di soldati all’uscita dalla fonderia, pur non potendone tracciare la destinazione finale.

Nel resto dell’Ucraina la guerra non si ferma. I bombardamenti continuano a concentrarsi sul Donbass, dove almeno 12 persone sono rimaste uccise e altre 40 ferite a Severodonetsk, secondo il governatore dell’oblast di Lugansk, Serhiy Gaidai. Altri 10 civili, tra cui due bambini, sono morti nel Donetsk, tra Lyman e Bakhmut. E gli attacchi, ha denunciato Kiev, proseguono anche "lungo l’intero confine della regione di Sumy", nel nord-est. Sul fronte settentrionale incombe poi la minaccia bielorussa. Minsk ha annunciato di aver acquistato dalla Russia "la quantità necessaria" di sistemi missilistici antiaerei S-400 e tattici Iskander. "Lo abbiamo concordato con Putin", ha spiegato il presidente Alexander Lukashenko, avvertendo che "queste armi possono causare danni colossali". Ma la difesa ucraina resiste. Per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, "la Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi in Ucraina: ha dovuto abbandonare Kiev e Kharkiv e l’offensiva nel Donbass è in stallo". Tuttavia, ha spiegato, "non crediamo che Mosca abbia rinunciato ai suoi piani e dunque dobbiamo prepararci a sostenere l’Ucraina sul medio e lungo periodo". Rallentamenti sul terreno sono stati segnalati anche dall’intelligence britannica, secondo cui tra gli ufficiali russi c’è una crescente tendenza a rinviare le decisioni chiave ai loro superiori, nel timore di fare la fine dei comandanti silurati, come il tenente generale Serhiy Kisel, che guidava la prima unità delle Guardie carriste e non è riuscito a conquistare Kharkiv, e il viceammiraglio Igor Osipov, che comandava la flotta russa nel Mar Nero al momento dell’affondamento dell’incrociatore Moskva. E che l’offensiva sia destinata a protrarsi a lungo, ha sottolineato Kiev, sarebbe indicato anche dal frettoloso arruolamento di giovani studenti nel Donetsk

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22:02
L’acciaieria Azovstal espugnata

È una foto di ieri, giovedì 19 maggio: militari ucraini lasciano l'acciaieria assediata Azovstal a Mariupol, nel territorio sotto il governo della Repubblica popolare di Donetsk, nell'Ucraina orientale

22:00

Azovstal è caduta, dopo 86 giorni


Azovstal è caduta. Dopo 86 giorni di resistenza che hanno segnato le sorti e l'immaginario della guerra, l'acciaieria simbolo della difesa di Mariupol e dell'Ucraina non è più un bunker inespugnato. L'impianto è "totalmente sotto il controllo delle forze armate russe", ha annunciato in serata la Difesa di Mosca, dopo che il ministro Serghei Shoigu ha comunicato al presidente Vladimir Putin "la fine dell'operazione e la completa liberazione" della fonderia.

In meno di 100 ore dall'inizio delle evacuazioni, un totale di 2439 combattenti ucraini si è arreso consegnandosi al nemico, come ordinato del resto dallo Stato maggiore di Kiev visto che era "impossibile sbloccare" lo stallo "con mezzi militari", ha spiegato il presidente Volodymyr Zelensky. Il boccone amarissimo della sconfitta alla fine hanno dovuto ingoiarlo anche gli irriducibili comandanti del reggimento Azov e delle altre truppe asserragliate nei cunicoli, che hanno cercato di restare fino all'ultimo momento possibile. Una resistenza strenua che ha permesso all'esercito di riorganizzarsi e ricevere le armi occidentali e "passerà alla storia come le Termopili del XXI secolo", come l'ha elogiata il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak.

"Il comando militare superiore ha dato l'ordine di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città di Mariupol", ha detto nel suo ultimo video il comandante di Azov, Denis Prokopenko, che lunedì aveva dato il via libera alle uscite dei suoi commilitoni dopo il primo diktat sulla resa giunto da Kiev. Infine, anche lui e gli altri capi che per settimane sono stati il volto della resistenza - in testa il suo vice Sviatoslav 'Kalina' Palamar e il comandante della 36esima brigata dei marines, il maggiore Serhiy Volyna - hanno dovuto cedere. Mosca in serata ha diffuso il video della loro resa, sostenendo che Prokopenko è stato portato via "con un veicolo blindato speciale" verso i territori controllati dalla Russia.

Adesso, per Kiev sarà l'ora delle trattative per tentare uno scambio di prigionieri con Mosca, da condurre anche con la mediazione internazionale, ha spiegato Zelensky, citando il contributo di Svizzera, Turchia, Israele e Francia. Anche se, ha ammesso Podolyak, si tratta di colloqui "molto difficili e molto fragili".

La fine dell'epopea di Azovstal giunge mentre l'offensiva vive una nuova drammatica accelerazione nell'est dell'Ucraina. "È l'inferno, e non è un'esagerazione. Il Donbass è completamente distrutto". E "tutto questo non ha e non può avere nessuna spiegazione militare per la Russia", ha denunciato Zelensky. I bombardamenti hanno preso di mira 54 insediamenti nelle regioni di Donetsk e Lugansk, uccidendo almeno 20 civili, in "un tentativo deliberato e criminale di uccidere quanti più ucraini possibile", ha accusato il presidente.

Tra le zone più duramente colpite dai nuovi raid c'è anche l'oblast di Chernihiv, dove è stato preso di mira il villaggio di Desna, provocando "molti morti", ha accusato ancora Zelensky. A Severodonetsk, nel Lugansk, il governatore Serhiy Gaidai ha denunciato che i russi "hanno aperto il fuoco su una scuola dove si nascondevano centinaia di persone e almeno 3 residenti sono stati uccisi". Nell'istituto si rifugiavano più di 200 persone, tra cui molti bambini.

In tutto il Donbass, gli attacchi aerei e con colpi di mortaio hanno distrutto o danneggiato 105 edifici residenziali e altri 15 obiettivi civili, tra cui un ospedale, un dormitorio, un centro sportivo, un centro commerciale, gli edifici di una banca e un gasdotto. Terra bruciata per favorire l'avanzata delle truppe di Mosca e delle milizie filorusse, che secondo il ministro della Difesa Serghei Shoigu "continuano a espandere il loro controllo sui territori del Donbass. La liberazione della Repubblica Popolare di Lugansk - ha previsto - si sta avvicinando alla fine".

Il prezzo del tentativo di conquista, ha denunciato ancora Kiev, è la devastazione di centri come Rubizhne, che è stata "completamente distrutta, non ci sono edifici superstiti, molte case non possono essere restaurate. Nei cortili ci sono cimiteri". Una città che condivide ormai il "destino di Mariupol", dove i russi hanno intanto completato la rimozione delle macerie del Teatro d'arte drammatica bombardato a marzo, portandosi via secondo gli ucraini centinaia di corpi e gettandoli nella fossa comune di Mangush. "Ora - ha denunciato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko - non sapremo mai quanti civili di Mariupol siano stati effettivamente uccisi".

21:28

Mosca, oltre duemila combattenti ucraini usciti da Azovstal

Un totale di 2’439 combattenti ucraini si sono arresi e hanno lasciato l'Azovstal di Mariupol. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, rivendicando il totale controllo dell'acciaieria.

L'acciaieria è totalmente sotto il controllo delle forze armate russe. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass.
 
 

20:53

Mosca apre nuove basi nelle regioni occidentali

Dodici nuove unità e divisioni e 2000 “armi e veicoli moderni” saranno dispiegati dalla Russia entro la fine dell'anno nelle sue regioni occidentali, mentre 20 nuove navi da guerra entreranno in servizio. Questa la risposta decisa a quelle che Mosca definisce le “crescenti minacce militari” dall'Occidente. Non solo con l'ingresso annunciato di Helsinki e Stoccolma nella Nato, ma anche per manovre già in corso dell'Alleanza Atlantica sotto la guida americana.

“Le tensioni continuano ad aumentare nel distretto militare occidentale”, ha detto il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, lanciando l'allarme per il futuro ingresso dei due Paesi nordici nell'Alleanza. Un messaggio in contraddizione con quanto affermato nei giorni scorsi dal presidente Vladimir Putin, che aveva negato di essere preoccupato allo stato attuale, dicendo che Mosca avrebbe adottato le necessarie contromisure solo dopo aver visto quali basi e sistemi d'arma la Nato avrebbe schierato sui territori finlandese e svedese.

Secondo Shoigu, invece, è urgente agire, anche perché gli Usa stanno attuando con i Paesi alleati manovre ai confini russi che "coinvolgono 40'000 soldati". Negli ultimi otto anni, ha insistito Shoigu, gli Usa hanno aumentato "di 15 volte i voli dei loro bombardieri strategici in Europa" e solo dall'inizio di quest'anno navi statunitensi hanno condotto missioni nel Baltico avvicinandosi all'exclave russa di Kaliningrad.

19:42

Kiev, la Russia ha rimosso centinaia corpi dal teatro a Mariupol

 I russi hanno completato la rimozione delle macerie del teatro di Mariupol bombardato a marzo, portando via i corpi di centinaia di civili. Lo ha affermato il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, citato da Unian. "Ora non sapremo mai quanti civili di Mariupol siano stati effettivamente uccisi dal bombardamento russo al Teatro d'arte drammatico. I morti sono stati sepolti in una fossa comune a Mangush", ha detto Andryushchenko, affermando che "è difficile immaginare un crimine di guerra e contro l'umanità più grande"

16:02

La Russia vieterà sistemi stranieri di cyber sicurezza

"In Russia sarà vietato utilizzare sistemi stranieri per la protezione delle informazioni a partire dal 2025". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, parlando al Consiglio di sicurezza nazionale.

Alla luce di questo divieto, "è necessario implementare le vostre tecnologie il più velocemente possibile", ha spiegato il leader del Cremlino, rivolgendosi ai membri del Consiglio di sicurezza.

"Il coordinamento del lavoro di tutte le entità incaricate di assicurare la sicurezza delle informazioni nelle infrastrutture critiche deve essere delineato a livello strategico", ha aggiunto.
Nota:

14:48

Negoziatore russo, non escludo ripresa dei colloqui

"Ora abbiamo un basso profilo nel processo negoziale. Non escludo che vincerà il buon senso e il processo negoziale riprenderà. Oggi dipende da chi partecipa ai negoziati da parte di Kiev". Lo ha sottolineato un membro della delegazione russa in trattativa con l'Ucraina, Leonid Slutsky. Lo riportano le agenzie ucraine.
 
 

14:28

'Azovstal luogo della mia morte e vita', l'addio del militare

"Beh, questo è tutto. Grazie per il rifugio, Azovstal è il luogo della mia morte e della mia vita". E' lo straziante saluto, che suona come un addio, del combattente del battaglione Azov Dmytro Kozatsky, soprannominato 'Orest', che ha condiviso su Twitter, come riportano i media ucraini, probabilmente le ultime foto dall'acciaieria dove è stato per quasi tre mesi. "A proposito, mentre sono in cattività, vi lascio le foto della migliore qualità, mandatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici. Se vinco qualcosa, sarà molto bello dopo l'uscita... Grazie a tutti per il tuo sostegno. Ci vediamo".

14:09

Mosca, 'monitoriamo invio a Kiev di missili antinave Usa'

L'esercito russo sta monitorando il possibile invio di missili antinave americani Harpoon all'Ucraina e sta adottando misure appropriate a scopo preventivo: lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, citato dalla Ucrainska Pravda. "Molte armi stanno arrivando in Ucraina dall'ovest. Conoscete il nostro atteggiamento nei confronti della questione. Non c'è niente di nuovo - ha detto Peskov -. Il nostro esercito sta monitorando molto attentamente tutte queste consegne e sta lavorando preventivamente a questo riguardo. Si stanno prendendo le misure appropriate". Secondo i media britannici gli Stati Uniti e i Paesi alleati, fra cui il Regno Unito, stanno valutando l'invio all'Ucraina dei missili antinave a lunga gittata Harpoon, per rompere il blocco navale della flotta russa e la conseguente crisi delle forniture alimentari a livello mondiale.

13:48
Kiev ordina ai difensori dell’Azovstal di smettere di combattereI difensori di Azovstal hanno ricevuto da Kiev l’ordine di smettere di combattere. Lo annuncia in un videomessaggio il comandante del battaglione Azov Denys Prokopenko ancora nell’acciaieria dopo che, secondo Mosca, circa in duemila si sono arresi. "Il comando militare superiore ha dato l’ordine di salvare la vita dei soldati della nostra guarnigione e di smettere di difendere la città" di Mariupol, ha detto Prokopenko.
13:44

A Severodonetsk colpita una scuola, almeno 3 morti

A Severodonetsk, nella regione di Lugansk, i russi hanno aperto il fuoco su una scuola dove si nascondevano centinaia di persone e almeno 3 residenti sono stati uccisi. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai su Telegram. Al mattino i russi "hanno sparato con l'artiglieria alla scuola di Severodonetsk, dove le persone si nascondevano. Più di 200 persone, molti bambini. Tre adulti sono morti sul colpo", afferma Gaidai, precisando che la polizia della regione di Lugansk sta attualmente cercando di trasportare le persone in un altro rifugio.

12:53

Mosca: da inizio guerra abbattuti 172 caccia e 952 droni di Kiev

Le forze russe hanno distrutto 172 aerei da combattimento ucraini, 952 droni, 3168 carri armati e altri veicoli corazzati e 396 lanciarazzi multipli dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov. Lo riporta la Tass.

L'aviazione russa ha "eliminato" oltre 280 combattenti ucraini e distrutto 59 veicoli nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca.

12:48
Kiev: mandato arresto per l’ex presidente filorusso YanukovichLa procura generale Ucraina ha emesso un mandato di arresto per l’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich, deposto dalle rivolte di piazza Maidan nel febbraio 2014 e ora cittadino russo. Yanukovich - si legge in un post della Procura generale su Telegram, ripresa anche da vari media - è accusato di essere fuggito in Russia nel 2014 dalla regione di Donetsk utilizzando tre elicotteri militari russi, sui quali avrebbe portato con sé 20 persone, “contrabbandate” oltreconfine, secondo i magistrati ucraini. “Il 23 febbraio del 2014 (il giorno dopo la sua caduta, ndr), Yanukovich, insieme al personale di sicurezza e a rappresentanti della federazione russa, con l’aiuto di tre elicotteri della Forze armate russe, ha attraversato illegalmente (il confine) e ha trasportato almeno 20 persone attraverso il confine di stato dalla periferia di Urzuf, nella regione di Donetsk, alla regione russa di Anapa”, vicino a Krasnodar, dice il post. Si ritiene che Yanukovich risieda ancora in Russia, ma non si sa dove, anche se alcune segnalazioni riportate da Ukrinform lo darebbero a Minsk, in Bielorussia.    
12:46

Stop al gas russo in Finlandia da domani. Helsinki agisce legalmente contro Gazprom

Le importazioni di gas naturale dalla Russia in Finlandia verranno interrotte sabato 21 maggio alle 7. Lo annuncia la compagnia energetica nazionale Gasum in una nota dopo essere stata informata della decisione da Gazprom.

"Ci siamo preparati con cura a questa situazione e saremo in grado di fornire gas a tutti i nostri clienti nei prossimi mesi", assicura il ceo di Gasum, Mika Wiljanen, definendo la decisione "deplorevole". La società riferisce che continuerà a servire i clienti "durante tutta la stagione da altre fonti, attraverso il gasdotto BalticConnector".

Helsinki ha intentato una causa contro l'azienda statale russa Gazprom, come riporta Ukraine24.

12:33
Kiev, bombe su 54 villaggi del Donbass, 20 civili morti Le truppe russe hanno bombardato ieri 54 insediamenti nelle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk (est), uccidendo 20 civili: lo hanno reso noto su Facebook le Forze congiunte ucraine, secondo quanto riferisce l’agenzia Ukrinform. Gli attacchi aerei e con colpi di mortaio hanno distrutto o danneggiato 105 edifici residenziali e altri 15 obiettivi civili, tra cui un ospedale, un dormitorio, un centro sportivo, un centro commerciale, gli edifici di una banca e un gasdotto. Tra i villaggi colpiti ci sono Severodonetsk, Lysychansk, Avdiivka, Bakhmut e Marinka. (Foto: Telegram, palazzo colpito a Severodonetsk)
12:07

Mosca: in Azovstal 2'000 nazionalisti arresi, salvi 177 civili

Dall'acciaieria Azovstal di Mariupol sono stati salvati 177 civili e quasi 2 mila nazionalisti si sono arresi. Lo ha detto il ministro della difesa russo Sergei Shoigu secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

"Il blocco dell'acciaieria Azovstal continua. I civili tenuti là dai nazionalisti ucraini sono stati evacuati dallo stabilimento. 177 persone sono state salvate, di cui 85 donne e 47 bambini. A tutti è stata fornita assistenza medica e psicologica qualificata", ha detto Shoigu, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. Shoigu ha aggiunto che i nazionalisti asserragliati nella acciaieria hanno iniziato ad arrendersi: "Finora 1908 persone hanno deposto le armi", ha detto.

11:56

Mosca, nuove basi militari in risposta ad allargamento Nato

La Russia creerà nuove basi militari in risposta all'allargamento della Nato. Lo ha detto il ministro della difesa russo Sergei Shoigu. Il Ministro ha evidenziato un aumento delle minacce militari vicino ai confini occidentali della Russia a causa di Usa e Nato.

Shoigu, secondo quanto riportano le agenzie russe Tass e Interfax, ha elencato tra le minacce anche le domande di adesione alla Nato da parte di Finlandia e Svezia.

Le nuove basi militari verranno create nella Russia occidentale. "Entro la fine dell'anno, 12 unità e divisioni verranno create nel Distretto militare occidentale", ha spiegato Shoigu.

"La situazione nel settore strategico occidentale è caratterizzata da crescenti minacce militari lungo i confini russi", ha detto ancora Shoigu secondo quanto riporta Interfax. "I nostri vicini - Finlandia e Svezia - hanno fatto domanda per aderire alla Nato. Così le tensioni continuano ad aumentare nella zona di responsabilità del Distretto militare occidentale", ha detto il ministro della difesa, precisando che in questo contesto la Russia sta adottando "appropriate contromisure".

11:31
‘La liberazione di Lugansk si sta avvicinando alla fine’“I gruppi delle Forze Armate russe, insieme alle milizie popolari di Lugansk e della Repubblica Popolare di Donetsk, continuano ad espandere il loro controllo sui territori del Donbass. La liberazione della Repubblica Popolare di Lugansk si sta avvicinando alla fine”. Lo ha dichiarato il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu durante la riunione del consiglio dei ministri, come riporta la Tass. (Foto: Keystone)
11:30

Distrutto un ponte vicino a Severodonetsk

La Guardia nazionale ucraina ha pubblicato un video, riportato da Bbc, che mostra la distruzione di un ponte che collega Severodonetsk a Rubizhne, nella regione di Lugansk. L'operazione speciale delle forze di sicurezza ucraine mira a rallentare l'avanzata delle truppe russe nell'area. La Bbc precisa si non essere in grado di verificare in modo indipendente le immagini.

11:29

‘Rubizhne come Mariupol, completamente distrutta’

La città di Rubizhne, nella regione di Lugansk, condivide lo stesso "destino di Mariupol": "è stata completamente distrutta, non ci sono edifici superstiti, molte case non possono essere restaurate. Nei cortili ci sono cimiteri". Lo afferma il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk Sergi Gaidai, che su Telegram pubblica le immagini della città, con palazzi distrutti o rasi al suolo e croci di legno nei cortili.

"Prima della guerra più di 60'000 persone vivevano qui e lavoravano", spiega Gaidai, assicurando che "la ricostruiremo quasi da zero".

11:28

La sentenza al soldato russo è attesa per lunedì

La sentenza nei confronti del sergente russo 21enne Vadim Shishimarin, processato a Kiev per crimini di guerra per l'uccisione a sangue freddo di un civile ucraino disarmato di 62 anni a Sumy il 28 febbraio, è attesa per lunedì prossimo. Lo fa sapere il giudice del tribunale di Kiev.

Stamani in aula il militare russo ha dichiarato di essere "sinceramente dispiaciuto" per quanto ha fatto, mentre nella sua arringa finale il suo avvocato d'ufficio ne ha chiesto l'assoluzione: "Tenuto conto di tutte le prove e testimonianze esibite - ha dichiarato l'avv. Viktor Ovsiannykov -, ritengo che il signor Shishimarin non sia colpevole dei crimini dei quali lo si accusa" e dei quali lo stesso imputato si è dichiarato colpevole.

11:24
‘Presto Kherson sarà Russia’Kherson, la città ucraina a nord della Crimea interamente occupata dalle forze russe, “presto diventerà parte” della federazione russa, secondo quanto ha dichiarato il sindaco della città, nominato dai russi, Volodymyr Saldo, citato dal sito ucraino Kyiv Independent. Dopo l’approvazione del bilancio regionale di Kherson in rubli, il governatore Saldo ha aggiunto: “Noi vediamo nella Federazione russa il nostro Paese”. (Foto: Keystone)
11:23

Londra raddoppia l'invio di farmaci e prodotti sanitari

La Gran Bretagna raddoppia l'invio di medicine e prodotti sanitari all'Ucraina mentre continua a infuriare la guerra con la Russia di Vladimir Putin. Secondo un comunicato diffuso dal governo di Boris Johnson, si tratta di 11 milioni di articoli, che vanno dai farmaci generici, come antibiotici e antidolorifici per curare malati e feriti, a dispositivi di protezione individuale e respiratori.

Si stima che quasi 16 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria in Ucraina, in particolare nelle aree più colpite dagli attacchi russi.

"Come uno dei maggiori donatori in ambito umanitario, la Gran Bretagna continuerà ad assistere coloro che resistono coraggiosamente alla vile aggressione di Putin fino a quando l'Ucraina non avrà successo", ha detto la ministra degli Esteri, Liz Truss. Mentre il titolare della Sanità, Sajid Javid, ha ringraziato l'Nhs, il servizio sanitario pubblico, per aver messo a disposizione il materiale medico da inviare all'Ucraina.

09:40

Intensificati gli attacchi russi nel Donetsk

Nella direzione di Donetsk, i russi hanno intensificato "le operazioni offensive e d'assalto per migliorare la situazione tattica" infliggendo "danni da fuoco da mortai, artiglieria, lanciagranate a propulsione a razzo e aerei tattici operativi, distruggendo le fortificazioni" delle unità ucraine lungo la linea di contatto. È quanto riporta il bollettino mattutino dello Stato maggiore ucraino, come riporta Ukrainska Pravda.

In direzione di Lyman, aggiunge lo Stato Maggiore, "il nemico effettua bombardamenti periodici di infrastrutture civili nelle aree degli insediamenti di Dibrova e Zakitne" mentre "il nemico ha preso d'assalto la direzione di Severodonetsk" ma, afferma Kiev, "non ha avuto successo, ha subito perdite ed è stato costretto a ritirarsi".

Quattordici attacchi russi "sono stati respinti nelle direzioni Donetsk e Lugansk nelle ultime 24 ore, otto carri armati, quattordici unità di veicoli corazzati da combattimento e sei unità di veicoli nemici sono stati distrutti". Nella direzione di Kurakhiv, i russi hanno effettuato "massicci bombardamenti di artiglieria sulle infrastrutture civili, inclusi più lanciarazzi" e ha guidato l'offensiva nei distretti di Novomykhailivka e Oleksandrivka "ma non ha avuto successo".

Nelle direzioni di Zaporizhzhia, "il nemico ha colpito le infrastrutture e le famiglie pacifiche con razzi, artiglieria e colpi di mortaio".

Per Kiev, "c'è ancora un'alta probabilità di continuare i combattimenti per migliorare la situazione tattica e raggiungere il confine amministrativo della regione di Kherson".

09:39

La regione di Zhytomyr rafforza confine con la Bielorussia

La regione di Zhytomyr, nell'Ucraina settentrionale, sta rafforzando la zona del confine ucraino-bielorusso per prevenire possibili tentativi di ingresso da parte delle truppe russe attraverso la Bielorussia. Lo ha annunciato il sindaco di Zhytomyr, Serhiy Sukhomlyn, in un videomessaggio, secondo quanto riferisce Ukrinform.

"Abbiamo visitato le posizioni dei nostri battaglioni di difesa territoriale, che si trovano al confine con la Bielorussia... Il primo maggio abbiamo iniziato a posizionare blocchi di cemento lungo l'intera linea", ha detto Sukhomlin.

"Costruiremo una normale linea di difesa in modo che i difensori siano protetti dal cemento e quant'altro, e in modo che non ci siano tentativi di entrare dalla Bielorussia da parte dell'esercito bielorusso insieme alla Russia", ha aggiunto il sindaco. All'interno della regione di Zhytomyr la linea di confine ucraino-bielorusso si estende per oltre 250 km.

09:19
A Severodonetsk 15’000 civili nei rifugi antiaereiFino a 15’000 civili sono rimasti a Severodonetsk, la città ucraina nella regione di Lugansk (est) presa di mira ieri dalle forze russe con pesanti bombardamenti che hanno provocato almeno 12 morti e oltre 40 feriti. Lo ha detto il capo dell’amministrazione militare-civile locale, Alexander Stryuk, sottolineando che circa il 70% degli edifici residenziali della città è stato danneggiato o distrutto. Lo riporta l’agenzia Unian. “Queste persone vivono nei rifugi antiaerei, negli scantinati degli edifici residenziali, dove è possibile nascondersi, dove è possibile trovare riparo dai bombardamenti dell’artiglieria”, ha affermato Stryuk riferendosi agli abitanti che non hanno ancora lasciato la città.Da parte sua, il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha detto che i bombardamenti di ieri hanno provocato una vittima anche nel villaggio di Gorskaya. (Foto: Keystone)
08:36

Attacco hacker russo a siti istituzionali italiani

Un attacco hacker a vari portali istituzionali italiani è in corso fin dalle 22 di ieri sera. La notizia è confermata dalla stessa Polizia postale, che sta lavorando per proteggere i siti. A

A rivendicare l'offensiva informatica sarebbe stato il collettivo russo Killnet, che - secondo quanto scrive su Telegram - avrebbe preso di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell'Agenzia delle Dogane e dei ministeri di Esteri, dell'Istruzione e dei Beni Culturali.

Già nei giorni scorsi gli hacker russi di Killnet avevano annunciato il lancio di un attacco informatico globale contro Usa e diversi Paesi europei, tra cui l'Italia. Nel mirino era finito anche il sito della Polizia e in precedenza anche quello del Senato e della Difesa, oltre al tentativo di bloccare i sistemi informatici dell'Eurovision Song Contest.

Si tratta di attacchi 'Ddos' (in italiano è l'acronimo di 'interruzione distribuita del servizio'), che si basano sull'invio di continue e numerose false richieste di accesso ai sistemi informatici di un'infrastruttura, con lo scopo di sovraccaricarli e farli collassare anche solo parzialmente. Dall'esterno il risultato è la difficoltà di accesso al sito, proprio perché - a causa dei grossi flussi di traffico indotti dagli hacker - si esaurisce la larghezza di banda disponibile.

In questo caso si tratta di attacchi differenti da quelli più potenti di tipo 'ransomware', che nei mesi scorso avevano colpito ad esempio il sito della Regione Lazio. Attraverso i ransomware viene bloccato l'accesso a una rete o crittografare i dati, resi inaccessibili agli stessi gestori e amministratori di un sistema: prima di cifrare i dati, gli hacker ne fanno una copia, chiedendo un riscatto dietro la minaccia della diffusione degli stessi dati su dark web.

08:27

Dall'inizio della guerra uccisi 28'700 soldati russi

Sono almeno 28'700 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che dopo 85 giorni di conflitto si registrano anche 204 caccia, 168 elicotteri e 460 droni abbattuti.

Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1'263 carri armati russi, 596 pezzi di artiglieria, 3'090 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 103 missili da crociera, 20 lanciamissili, 13 navi, 2'162 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 93 unità di difesa antiaerea e 43 unità di equipaggiamenti speciali.

08:25
Via dalla Russia

Zurich vende la sua attività in Russia ed esce dal mercato

Sarà ceduta a undici membri del team dell’unità, che continueranno a operare sul territorio con un marchio diverso

Leggi tutto l'articolo

07:33

‘Donbass completamente distrutto, è un inferno’

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver trasformato la regione orientale del Donbass in un "inferno". Nel suo messaggio notturno, il presidente ucraino ha detto che nella regione "gli occupanti stanno cercando di aumentare la pressione. È l'inferno, e non è un'esagerazione".

Ci sono "attacchi costanti sulla regione di Odessa, sulle città dell'Ucraina centrale. Il Donbass è completamente distrutto", ha detto.

"Tutto questo non ha e non può avere nessuna spiegazione militare per la Russia", ha aggiunto: "Questo è un tentativo deliberato e criminale di uccidere quanti più ucraini possibile".

07:32

Nella notte missili su Desna, ‘molti morti’

Missili russi hanno colpito la notte scorsa il villaggio di Desna - nell'Ucraina settentrionale, vicino al confine con la Bielorussia - provocando "molti morti". Lo ha detto nel suo messaggio notturno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta la Cnn.

07:16
Il giallo di Palamar: ‘Non mi sono arreso. Sono ad Azovstal’Dall’acciaieria di Azovstal, il vicecomandante Azov, Sviatoslav ‘Kalina’ Palamar ha smentito la sua resa. "Io e il mio comando - ha detto - siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal". (Foto: Keystone)
07:14
Almeno 12 persone sono state uccise e altre 40 ferite oggi nei bombardamenti russi sulla città di Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, quasi circondata dalle forze di Mosca. Lo ha annunciato il governatore regionale Serguii Gaidai. I russi “hanno iniziato al mattino a bombardare il centro regionale in modo casuale con armi pesanti. I bombardamenti continuano”, ha precisato sul Telegram. (foto: Telegram)

Nato, sosterremo Kiev per tutto il tempo necessario

"L’Ucraina non accetterà mai l’occupazione della Russia" ha dichiarato Rob Bauer, presidente del Comitato militare Nato Segui il live de laRegione

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