Nonostante i divieti e il rischio di punizioni, circa 70 persone hanno manifestato per commemorare le vittime della deportazione del popolo tataro nel ’44
Circa 70 persone, in maggioranza anziani, hanno sfidato gli avvertimenti ufficiali nel capoluogo della Crimea per commemorare le vittime della deportazione di massa del popolo tataro da parte di Stalin nel 1944. Lo riporta la Cnn pubblicando le foto della celebrazione.
Nonostante la pioggia battente che cadeva su Sinferopoli e il rischio di punizioni, hanno partecipato all’evento commemorativo presso una lapide vicino alla stazione ferroviaria portando con sé bandiere e in alcuni casi i colori ucraini sotto forma di braccialetto o spilla.
Si ritiene che la metà dei tatari di Crimea, un popolo musulmano sunnita, sia morta durante il trasferimento forzato in zone remote dell’Unione Sovietica: i discendenti parlano della deportazione come di un genocidio. Ma negli ultimi otto anni, da quando la Russia ha annesso la Crimea, è stata negata la commemorazione.