Estero

L’America è pronta a svoltare a destra

I sondaggi, in vista delle elezioni di Midterm, danno i repubblicani verso la riconquista di Congresso e Senato

Trump si prepara al ritorno
(Keystone)

Tornano a soffiare venti di destra in America a sei mesi dalle elezioni di Midterm, dove i repubblicani - secondo i sondaggi - sono sempre più proiettati verso la riconquista di Congresso e Senato. Due i segnali più netti. Da un lato lo spostamento degli equilibri della Corte suprema che, dopo la nomina di tre giudici ultraconservatori da parte di Donald Trump, sembra aver sposato a maggioranza la decisione di cancellare dopo quasi 50 anni la ‘Roe v. Wade’, la storica sentenza della stessa corte che nel 1973 sancì il diritto all’aborto.

Dall’altro il prepotente ritorno dell’ex presidente Donald Trump, che sta rafforzando la presa sul partito repubblicano in vista di una ricandidatura nel 2024, come conferma la vittoria di tutti i 22 candidati cui aveva dato il suo endorsement nelle primarie di martedì in Ohio e in Indiana.

La bozza delle motivazioni con cui cinque dei nove saggi della Corte suprema si apprestano a cassare la ‘Roe v. Wade’, nonostante il 54% degli americani sia per il suo mantenimento (secondo un sondaggio del Washington Post), fa temere altre "crociate" e la cancellazione di "altri diritti fondamentali", come ha messo in guardia per primo Joe Biden. Per il presidente americano quel testo nega il concetto del 14/mo emendamento, quello "contro l’interferenza del governo su decisioni intensamente personali". E dunque, ha spiegato, "implica che nessuno abbia diritti, a meno che non siano concessi dal governo" stesso. Nel mirino i diritti alle nozze gay, ma anche al sesso consensuale e alla contraccezione, la cui revoca farebbe sprofondare l’America in una sorta di Medioevo dei diritti civili cancellando decenni di attivismo, e non solo della comunità Lgbtq.

L‘allarme è legato a una interpretazione stretta da parte del giudice Samuel Alito, autore della bozza della maggioranza della Corte suprema, di ciò che costituisce un diritto fondamentale. E ai suoi ripetuti riferimenti all’idea che ogni diritto non menzionato in una costituzione vecchia di oltre 200 anni deve essere "profondamente radicato nella storia e nella tradizione di questa nazione" per essere riconosciuto. Una tesi che spianerebbe l’attacco ad altri diritti, anche se lo stesso Alito ha precisato di volersi riferire solo all’aborto. I dem sperano che tutti questi timori mobilitino gli elettori a Midterm, e lo stesso Biden ha chiesto al Congresso di codificare la sentenza ’Roe’. Ma nel voto annunciato per la prossima settimana al Senato i democratici non hanno i numeri, neppure per cambiare le regole sull’ostruzionismo. Tanto che nella sinistra del partito monta l’idea di ampliare la Corte Suprema a 13 giudici per rovesciare la maggioranza di destra forgiata dalla presidenza Trump e proteggere le conquiste sociali degli ultimi decenni.

Trump intanto continua a sbancare nelle primarie, dove ha dato finora 130 endorsement, ipotecando il controllo del partito e imponendo la sua linea populista su temi come l’immigrazione, la scuola, il fisco. Dopo aver piazzato tutti i suoi candidati in quella texane di marzo (tranne l’attorney general Ken Paxton, ora al ballottaggio), martedì ha visto trionfare tutti i 22 concorrenti che aveva appoggiato in Ohio e in Indiana, anche se si trattava in gran parte di uscenti che fronteggiavano opposizioni inesistenti o simboliche. Tutti naturalmente hanno abbracciato la sua falsa teoria dei brogli elettorali e giustificato l’assalto del Capitol che lui stesso ha ispirato lo scorso anno per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Tra le vittorie di spicco quella per un seggio senatoriale in Ohio del 37/enne J.D. Vance, autore del bestseller "Hillbilly Elegy" e finanziere d’assalto, che ha rimontato solo dopo il tardivo ma decisivo endorsement del tycoon, di cui è diventato un emulo. Un sostegno (insieme ai milioni di Peter Thiel, fondatore di Paypal e grande donatore repubblicano) che ha ottenuto allineandosi a Trump dopo che in passato lo aveva chiamato un "idiota" e si era definito un "Never Trump guy" pronto a votare per Hillary Clinton.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE