Estero

Il direttore di Frontex si è dimesso

Fabrice Leggeri travolto dagli sviluppi delle inchieste sui respingimenti di migranti alle frontiere esterne dell’Ue

Fabrice Leggeri
(Keystone)
29 aprile 2022
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Bruxelles – Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, si è dimesso. Francese, 54 anni, diplomato a Sciences Po e all’École normale supérieure, il gotha dell’istruzione transalpina, era finito nel mirino del Parlamento Europeo con l’accusa di una gestione troppo muscolare dell’agenzia di controllo delle frontiere Ue, che guidava dal 2015. Non solo. L’OLAF - l’ufficio europeo per la lotta antifrode - aveva aperto un’indagine a carico suo e di altri dirigenti dell’agenzia, conclusa nel febbraio scorso.

Il board di Frontex si era riunito proprio per affrontare la questione. Ma Leggeri ha chiuso la partita ancor prima del fischio d’inizio, con una lettera d’addio. Il consiglio d’amministrazione, preso atto della volontà di lasciare del direttore, ha affidato la guida ad interim (dunque accettando le dimissioni) alla vice Aija Kalnaja, raccomandandosi alla Commissione Ue di procedere con una nomina sostitutiva e poi con il bando d’assunzione del nuovo direttore.

L’inchiesta dell’ufficio europeo per la lotta antifrode

Il board di Frontex ha poi fatto sapere, attraverso una nota, "che l’avvio di ulteriori procedimenti contro Leggeri in relazione al rapporto dell’OLAF del 15 febbraio non è più necessario, poiché il loro esito non influirà più sulla posizione del direttore esecutivo" - ma intraprenderà i prossimi passi previsti dalla legge per quanto riguarda gli altri due membri del personale menzionati nella relazione dell’OLAF.

Al terremoto segue però l’imbarazzo. Perché Frontex è da tempo al centro di aspre critiche, non solo dell’Eurocamera ma anche delle organizzazioni umanitarie, per la strategia di tolleranza zero verso i migranti, procedendo - questa è l’accusa - con respingimenti illegali, in quanto contrari alle stesse norme Ue sul diritto d’asilo.

Le ultime rivelazioni giornalistiche

La lettera di dimissioni, forse non a caso, è stata datata lo stesso giorno in cui un consorzio internazionale di giornalisti ha rivelato, ieri, come lo stesso database di Frontex mostri che l’agenzia è direttamente coinvolta nei respingimenti di almeno 957 richiedenti asilo nel Mar Egeo tra marzo 2020 e settembre 2021. Evidentemente si è trattato dell’ultima goccia. Stando al Guardian, l’OLAF aveva accusato Leggeri di coprire "le violazioni dei diritti umani".

"Le dimissioni di Leggeri sono una buona notizia", ha commentato Pierfrancesco Majorino, parlamentare europeo del Pd. "Ma ora serve un cambiamento profondo nel mandato e nella struttura di Frontex, che metta al centro esattamente il rispetto di quei diritti fondamentali alle nostre frontiere che oggi non sono garantiti". "La Commissione - si legge in una nota - prende atto delle dimissioni con effetto immediato di Leggeri e procederà rapidamente all’assunzione e alla nomina di un nuovo direttore esecutivo: è prioritario disporre di una guardia di frontiera e costiera europea forte, efficace e ben funzionante".

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