Rifugiati da Mariupol, ‘bimbi morti per fame, si beve la neve’

‘A Mariupol bimbi morti di fame. Si beve la neve’

Alcuni rifugiati raccontano di umiliazioni subite dai russi alla frontiera con Crimea o Russia, uniche via d’uscita possibili. Segui il live de laRegione

Nella notte l‘incrociatore missilistico ’Mosca’, Moskva, nave da guerra della flotta russa del Mar Nero, è stato "gravemente danneggiato". Secondo il Cremlino lo scoppio è stato causato dall’esplosione di alcune munizioni, mentre Kiev rivendica un attacco con missili ucraini Neptune.

A Washington, il presidente americano Joe Biden ha promesso al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky nuovi massicci aiuti militari, per un valore di 800 milioni di dollari, compreso l’equipaggiamento pesante che gli Stati Uniti sono stati riluttanti a consegnare a Kiev, per paura di aggravare ulteriormente le tensioni con Mosca ed essere considerati una parte della guerra.

Nel frattempo la Russia ha minacciato di colpire i centri di comando di Kiev, accusando l’Ucraina di attacchi al suo territorio.

|
18:06

Il Parlamento ucraino accusa i russi di "genocidio"

Il Parlamento di Kiev bolla come "un genocidio" le azioni dell'esercito russo in Ucraina, usando la stessa definizione adoperata dal presidente americano Joe Biden.

17:23
Rifugiati da Mariupol, ‘bimbi morti per fame, si beve la neve’ “A Mariupol i corridoi umanitari sono quasi inesistenti, perché i militari russi non informano le persone chiuse nei rifugi. L’unico modo per uscire è andare in Crimea o Russia, dove alla frontiera alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati. Nella città manca cibo e continuano il saccheggio dei negozi mentre molti sono stati costretti a bere acqua di neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame”. È quanto riferiscono alcuni rifugiati di Mariupol - giunti a Dnipro da una settimana - all’inviato dell’ANSA in un centro di accoglienza a Dnipro
16:56

Il cardinale Krajewski a Kiev: celebrerò la Via Crucis dove la guerra ha lasciato morti

Il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, inviato dal Papa in Ucraina, ha consegnato oggi la seconda ambulanza donata dal Pontefice all'ospedale cardiologico di Kiev e domani con il nunzio apostolico mons. Visvaldas Kulbokas vivrà il rito del Venerdì Santo nelle zone più segnate dalla crudeltà del conflitto.

La Passione e morte di Cristo saranno quindi commemorate sul calvario ucraino, dove le stazioni sono segnate da carcasse di mezzi da combattimento, case sventrate, corpi senza sepoltura. Lo scempio della guerra il card. Krajewski lo ha potuto constatare di persona poco fuori Kiev. Ed è lì, in quello scenario di desolazione - racconta ai media vaticani - che farà il suo Venerdì Santo mentre il Papa lo celebrerà al Colosseo.

L'elemosiniere, tornato per la terza volta in Ucraina, ha realizzato oggi uno degli obiettivi del viaggio, consegnare una seconda ambulanza - il simbolo di con cui Francesco, ha detto, "bacia i piedi al popolo ucraino". L'altro obiettivo è quello di trascorrere e condividere il Triduo e la Pasqua con chi vive la passione ormai da 50 giorni, sperando che ogni giorno sia un passo in più verso la pace.

A proposito della consegna stamane dell'ambulanza dono del Papa, Krajewski spiega che "tutto è andato molto bene, perché il direttore del più grande ospedale cardiologico di Kiev ha capito subito che simbolo fosse, non solo per la salvezza di vite ma anche il simbolo della resurrezione possibile dell'Ucraina". Il direttore, ringraziando il Papa per questo dono ricevuto nel giorno della commemorazione dell'Ultima cena ha detto parole che al cardinale sono rimaste nel cuore. "Noi - ha affermato - siamo medici e dobbiamo essere come il Buon Samaritano e operare non solo i feriti ucraini, la gente e i militari, ma dobbiamo aiutare tutti, anche i russi". "Queste parole per me sono puro Vangelo - commenta Krajewski -: ho imparato tantissimo da questo direttore, è valsa la pena viaggiare con l'ambulanza per migliaia di chilometri e ascoltare un direttore che ha parlato in questo modo di fronte a circa 150 medici. La sua è stata per me la vera 'omelia' di oggi".

Per quanto riguarda la situazione a Kiev, dice il cardinale polacco, "sembra che la città inizi a vivere, ma non è vero. Ci sono gruppi di assalto qui, le sirene che suonano e la gente che si nasconde. E poi basta uscire poco lontano da Kiev per trovare i segni più profondi della guerra, fino alle persone senza vita". "Domani cercherò proprio di raggiugere questi luoghi e celebrare la Via Crucis, mentre il Papa la farà al Colosseo - ribadisce -. Con il nunzio, in modo privato, faremo la nostra Via Crucis dove c'è la Passione vera di Gesù, dove la gente soffre e muore. Ma noi termineremo la Via Crucis con la stazione della risurrezione".

16:22

400 preti ucraini ortodossi denunciano Kirill

Sono giunti a circa 400 i sacerdoti della Chiesa ucraina sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca che si appellano collettivamente al Consiglio dei Primati delle Chiese Antiche Orientali (la più alta corte dell'ortodossia mondiale) contro il patriarca di Mosca Kirill, citandolo in giudizio. Lo scrive Orthodox Times.

I 400 sacerdoti sostengono che Kirill predica la dottrina del "mondo russo", che si discosta dall'insegnamento ortodosso e andrebbe condannata come eresia. E addebitano a Kirill crimini morali nel benedire la guerra contro l'Ucraina e sostenere pienamente le azioni aggressive delle truppe russe sul suolo ucraino.

Il clero spera che il Consiglio dei Primati consideri il loro appello e prenda la decisione giusta. "Stiamo assistendo alle brutali azioni dell'esercito russo contro il popolo ucraino, approvate dal patriarca Kirill. Come sacerdoti della Chiesa e come semplici cristiani, siamo sempre stati e saremo sempre con il nostro popolo, con coloro che soffrono e hanno bisogno di aiuto. Sosteniamo pienamente le autorità statali ucraine e le forze armate ucraine nella loro lotta contro l'aggressore", affermano i sacerdoti nel loro appello.

Ritengono inoltre che le attività del patriarca di Mosca rappresentino una minaccia per l'ortodossia ecumenica.

Gli autori del testo invitano il Consiglio a "esaminare le dichiarazioni pubbliche di Kirill sulla guerra contro l'Ucraina, a valutarle alla luce delle Sacre Scritture e della Sacra Tradizione della Chiesa", e di privare Kirill del diritto del trono patriarcale.

"La tragedia che si sta svolgendo oggi in Ucraina è anche il risultato della politica perseguita dal patriarca Kirill durante il suo incarico di capo della Chiesa russa. Ovviamente, questa è già una sfida per l'intero mondo ortodosso", afferma padre Andriy Pinchuk, che ha caricato il testo dell'appello e i nomi dei suoi firmatari sul suo account Facebook personale.

Allo stesso tempo, nel mondo ecumenico, si intensificano le pressioni sul Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) nei confronti del patriarca di Mosca, anche per espellere la Chiesa ortodossa russa dal Concilio. Il segretario generale del Cec, il reverendo Ioan Sauca, della Chiesa rumena, ha però finora "congelato" la proposta di espellere la Chiesa ortodossa russa, sostenendo che ciò si discosterebbe dalla missione storica del Cec di rafforzare il dialogo universale, rinviando tuttavia la competenza e la decisione al Comitato centrale in calendario a giugno.

16:11

Washington: armi in Ucraina entro 7 giorni

Le nuove armi fornite dagli Stati Uniti arriveranno in Ucraina entro una settimana. Lo ha assicurato il Pentagono precisando che saranno poi le forze di Kiev a portarle nell'est del Paese dove la Russia si prepara a sferrare la sua offensiva.

Intanto l'amministrazione Biden per la prima volta, sta valutando l'invio di una figura di alto profilo in Ucraina, in segno di supporto per la battaglia contro l'invasione di Mosca.

"Faremo arrivare le nuove armi all'Ucraina in meno di una settimane e poi le forze di Kiev le porteranno nell'est del Paese", ha garantito il portavoce del Pentagono, John Kirby, alla CNN. Quanto all'attacco della Russia nel Donbass il dipartimento della Difesa non conferma né smentisce che sia già iniziato.

Tra le nuove armi che gli Stati Uniti invieranno ci sono 18 obici da 155 mm, 40.000 proiettili di artiglieria, sistemi radar di sorveglianza aerea AN/TPQ-36, AN/MPQ-64 Sentinel e mine anti-uomo Claymore M18A1. Inoltre, per aiutare le truppe ucraine a spostarsi sul campo gli Stati Uniti invieranno 100 veicoli corazzati Humvee, 200 mezzi corazzati per M113 e 11 elicotteri Mi-17. Questi vanno ad aggiungersi ai cinque già inviati all'inizio di quest'anno.

Nel pacchetto, precisa il Pentagono, sono inclusi anche altri 300 Switchblade, i cosiddetti "droni kamikaze", missili Javelin, attrezzature mediche, giubbotti antiproiettile ed elmetti. Gli Usa hanno anche spedito in Ucraina anche "dispositivi di protezione individuale contro armi chimiche"

Quanto alle notizie sull'incrociatore Moskva (Mosca) della flotta russa nel Mar Nero il dipartimento della Difesa americana non si sbilancia. "È possibile che sia stato colpito da un missile, ma può anche essere che sia scoppiato un incendio a bordo a causa di un problema interno", ha detto Kirby precisando che dalle informazioni che hanno gli Stati Uniti la nave "è ancora a galla".

Nel frattempo a Washington l'amministrazione sta valutando l'invio a Kiev di una "figura di alto profilo", riferiscono fonti informate al New York Times. È altamente improbabile che si tratti di Joe Biden o Kamala Harris poiché per garantire la sicurezza del presidente o della sua vice in una zona di guerra dovrebbe essere dispiegato un dispositivo enorme. È invece possibile che il presidente stia pensando al segretario di Stato americano, Antony Blinken, o al ministro della Difesa Lloyd Austin. Nessuna decisione è stata ancora presa ed è difficile che l'amministrazione annunci una visita così delicata in anticipo, considerati i rischi per la sicurezza. In passato, le visite di funzionari americani in altre zone di guerra come Afghanistan o Iraq sono state annunciate solo dopo l'arrivo nel Paese o addirittura alla partenza.
 
 

15:27

L'ntelligence ucraina diffonde dati personali dei generali russi

L'intelligence ucraina ha diffuso i dati personali, compresi gli indirizzi di casa e la composizione della famiglia, di due comandanti russi, Valery Solodchuk e Alexander Dvornikov. Il primo ha guidato l'operazione delle truppe russe per catturare Kiev da ovest, il secondo "azioni criminali per distruggere Mariupol".

L'intelligence lo ha annunciato su Facebook, citata da Ukrinform, che indica in particolare il link su cui sono disponibili i dati di Dvornikov: biografia, passaporto, carta d'identità militare, indirizzo di registrazione attuale, le foto dei familiari.

"Il ministero della Difesa ucraino ha ottenuto dati sui criminali di guerra russi appartenenti al più alto personale di comando, seguendo consapevolmente gli ordini del regime di Putin di distruggere lo stato ucraino", si legge nella nota.

Solodchuk viene ritenuto direttamente coinvolto nell'invasione militare aperta dell'Ucraina, comanda unità della 36ma armata, assegnate al gruppo di truppe "Est". Da febbraio ad aprile 2022, ha guidato l'operazione per catturare Kiev da ovest. "I militari di queste unità sono coinvolti in crimini di guerra contro la popolazione civile della regione di Kiev".
 
 

14:47

Kiev, 30 ucraini liberati in un nuovo scambio di prigionieri

Trenta ucraini sono stati liberati in un nuovo scambio di prigionieri con la Russia. Dei 30 prigionieri ucraini rilasciati, 22 sono militari e 8 civili. Lo ha annunciato la vice primo ministro Iryna Vereshchuk su Telegram.

"Per ordine del presidente Zelensky, oggi è avvenuto il quarto scambio di prigionieri di guerra. Sono stati scambiati 5 ufficiali e 17 soldati", ha detto. Tra i civili rilasciati c'è anche una donna.

14:34
14:16

Mosca: gli ucraini bombardano edifici residenziali a Bryansk

"Le forze armate ucraine hanno bombardato edifici residenziali nella regione russa di Bryansk". Lo ha scritto su Telegram il governatore regionale Alexander Bogomaz citato dalla Tass. "Il bombardamento ha danneggiato due edifici residenziali, ci sono feriti tra i residenti locali. Tutti i servizi competenti, compreso il ministero delle Emergenze, stanno lavorando, le persone stanno ricevendo l'assistenza medica necessaria".

I due edifici colpiti dal bombardamento ucraino si trovano nel comune russo di Klimovo, a circa dieci chilometri dal confine ucraino. I vigili del fuoco hanno spento gli incendi divampati dopo le esplosioni, ha detto alla Tass un portavoce della sezione regionale del Ministero delle Emergenze russo.

13:09

 Altri due bimbi morti, bilancio Kramatorsk sale a 59 vittime

Il bilancio delle vittime nell'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell'Ucraina dell'est, è salito a 59 persone, tra cui 7 bambini. Due bambini feriti dall'attacco russo dell'8 aprile - ha fatto sapere la procura generale ucraina - sono morti in ospedale nelle ultime ore.

13:00

Mosca, l'incrociatore non è affondato

L'incrociatore Moskva (Mosca) della flotta russa del Mar Nero non è affondato e le esplosioni di munizioni a bordo sono cessate: lo ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato.

"Non ci sono incendi attivi. Le esplosioni di munizioni si sono fermate. L'incrociatore Moskva rimane a galla", recita la nota, aggiungendo che sono in corso le indagini per stabile le cause dell'incendio che ha provocato l'esplosione delle munizioni. L'ammiraglia russa nel Mar Nero sarà rimorchiata in porto.

12:17

Kiev, 238 civili uccisi finora nel Donetsk

Almeno 238 civili sono stati uccisi e 772 sono rimasti feriti nella regione di Donetsk dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina il 24 febbraio scorso: lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

10:44

'Un ostacolo ai colloqui di pace è l'assenza di altri Paesi come garanti della sicurezza'

Uno degli ostacoli che si frappongono ai colloqui di pace tra l'Ucraina e la Russia riguarda il numero di Paesi che dovrebbero prendervi parte come garanti della sicurezza. Lo ha detto alle tv del Paese il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che ha fatto parte del team negoziale.

Lo riferisce il Guardian, affermando che l'Ucraina vuole che quanti più Paesi possibile agiscano come garanti della sicurezza, ma la Russia non vuole che il loro numero aumenti.

Mosca in precedenza ha indicato che la Bielorussia dovrebbe essere uno dei Paesi che garantiscono la sicurezza, mentre la Turchia ha ripetutamente offerto di svolgere un ruolo di mediazione tra i suoi vicini del Mar Nero.

09:30
08:49

Missili sulla nave russa, Odessa teme una rappresaglia

"Abbiamo conferme sul fatto che la nave russa sia stata colpita. Ora temiamo che il nemico prepari una risposta sulla città. C'è un'alta probabilità di attacchi missilistici nella nostra città e regione". Così questa mattina il portavoce dell'amministrazione della città di Odessa, Sergei Bratchuk, dopo la conferma che l'equipaggio russo ha abbandonato l'incrociatore Moskva a largo di Odessa dopo un incendio che gli ucraini sostengono sia stato causato dai loro missili Neptune.

08:08

Russia punta sul Donbass e torna a minacciare Kiev

L'offensiva russa continua nel frattempo a puntare sul Donbass, dove continua a bombardare e sta raggruppando le forze per tentare la spallata definitiva e prendere il controllo dell'intero territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Se l'obiettivo strategico si concentra a est, Mosca torna a minacciare anche Kiev, da cui le sue truppe si sono ritirate lasciandosi alle spalle i massacri di Bucha e delle altre città satellite. La Difesa di Putin si è detta pronta a colpire i centri di comando nemici, anche nella regione della capitale, se l'esercito ucraino continuerà nei suoi tentativi di attaccare strutture in Russia.

08:07

A Mariupol grave situazione umanitaria

A Mariupol, dice il sindaco della città, Vadym Boychenko la situazione umanitaria è davvero allo stremo. "I russi hanno distrutto gli ospedali e tutta la città. Questo è un genocidio. Finché resisteremo - sottolinea - resisterà anche l'Ucraina". E conferma il bilancio di "almeno ventimila" vittime civili e lo sforzo dei russi "di nascondere le prove delle atrocità commesse, utilizzando anche i forni crematori mobili".

07:57

Biden annuncia l'invio di armi all'Ucraina per 800 milioni di dollari

Joe Biden annuncia a Volodymyr Zelensky l'invio di altri 800 milioni di dollari di nuove armi e ribadisce le sue accuse di genocidio a Mosca. "Bucha, Mariuopol, Kramatorsk sono tutti esempi di violazioni dei diritti umani da parte della Russia in Ucraina", ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, a proposito dell'accusa di Biden che Vladimir Putin stia compiendo un genocidio.

"Il presidente parlava basandosi su ciò che ha visto, sulle atrocità compiute da Mosca". Nel nuovo pacchetto di armi Usa all'Ucraina ci sono anche dispositivi di protezione individuale contro armi chimiche. Nella lista figurano anche elicotteri Mi-17 e obici. L'invio di mezzi di protezione contro armi chimiche è basato, ha ribadito il Pentagono, "sulle preoccupazioni che abbiamo da tempo che Mosca possa usare armi chimiche".

Una posizione, quella di Washington, che ha provocato l'irritazione di Pechino e Mosca, mentre da Parigi il presidente Emmanuel Macron mette in dubbio l'utilità di una "escalation di parole" per porre fine alla guerra. Di parere diverso, invece, il premier canadese Justin Trudeau, che per la prima volta evoca il "genocidio" in Ucraina. "Questa non è una guerra, è terrorismo", ha infine sottolineato il presidente polacco Andrzej Duda in visita a Kiev.

Intanto l'amministrazione Usa, riporta il New York Times, starebbe valutando l'invio nella capitale ucraina di una figura di alto profilo. Non Joe Biden o Kamala Harris poiché per garantire la loro sicurezza dovrebbe essere dispiegato un dispositivo enorme, incompatibile con il teatro di guerra, ma più probabilmente un ministro del governo o un alto funzionario militare. Nessuna decisione, comunque, è stata ancora presa e comunque non verrebbe annunciata in anticipo. In passato, anzi, le visite di funzionari americani in altre zone di guerra sono state annunciate solo dopo il loro arrivo nel Paese o addirittura alla partenza.