Estero

Ore contate per Mariupol

Le forze russe starebbero per lanciare l’offensiva finale. Secondo Volodymyr Zelensky ‘le vittime sarebbero decine di migliaia’

Una città diventata simbolo di questa guerra
(Keystone)

Roma - Una notte di bombardamenti su Kharkiv, decine di migliaia di soldati in avvicinamento da nord, i blindati diretti a Izyum. La grande battaglia per il Donbass adesso è cominciata. Dopo la riorganizzazione seguita al ritiro da Kiev e Chernihiv, le truppe russe hanno sferrato l’offensiva cruciale per cercare di prendere il pieno controllo delle province di Donetsk e Lugansk. "Un attacco" che sarà "brutale e massiccio", secondo il cancelliere austriaco Karl Nehammer, primo leader europeo a incontrare Vladimir Putin dall’inizio della guerra. E la pressione si rafforza anche a sud dell’Ucraina, sulla fascia costiera, con l’assedio di Mariupol che sembra a una svolta.

"Il porto - ha rivendicato il leader della repubblica separatista filo-russa di Donetsk, Denis Pushilin - è sotto il nostro totale controllo". "L’offensiva finale" sul Donbass "è già iniziata", ha confermato il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Vadym Denysenko, dopo una notte di esplosioni nella regione di Dnipro, dove domenica l’aeroporto era stato distrutto dai raid, e di continui attacchi missilistici su Kharkiv, la seconda città del Paese vicino al confine russo. Almeno 66 raid di artiglieria, mortai e sistemi lanciarazzi multipli in 24 ore sui quartieri residenziali, con un bilancio al momento di 11 morti, tra cui un bambino di sette anni. Primo obiettivo, secondo Kiev, sarà la città di Izyum, verso cui, conferma il Pentagono, si stanno dirigendo centinaia di veicoli militari, compresi elicotteri da combattimento e artiglieria. Poi toccherebbe a Dnipro, considerata un "obiettivo strategico". Ma l’attacco potrebbe spingersi anche oltre. "Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo - ha minacciato il leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo del presidente Vladimir Putin - libereremo completamente Lugansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città". Una "battaglia finale" che l’esercito ucraino si dice pronto a combattere. Proprio a Mariupol, dove secondo il presidente Volodymyr Zelensky i morti sarebbero "decine di migliaia" e 33 mila abitanti sono già stati "deportati" in Russia, le forze di Mosca hanno conquistato ancora terreno. Secondo gli esperti dell’Institute for the Study of War, la città portuale sul mar d’Azov, assediata ormai da settimane, è ora divisa in due parti. I combattenti ucraini - circa tremila - si troverebbero nel porto principale a sud-ovest e nell’acciaieria Azovstal a est.

L’annuncio dei miliziani separatisti sulla conquista dello scalo potrebbe preludere alla temuta caduta della città, corridoio strategico di collegamento tra il Donbass e la Crimea. Ma l’esercito di Kiev non molla. "La difesa di Mariupol continua. Il collegamento con le unità che difendono eroicamente la città è stabile e viene mantenuto", ha assicurato il suo comandante, Valery Zaluzhny. Da lì, i russi potrebbero anche lanciare una manovra di accerchiamento su Odessa, puntando Mykolaiv e sfruttando la via d’accesso della Transnistria da ovest.

Secondo l’Onu, le vittime tra la popolazione civile sono almeno 1’842, tra cui 148 bambini. Un bilancio che le stesse Nazioni Unite considerano sottostimato per le difficoltà di verifiche sul terreno, mentre per Kiev i bimbi uccisi sono almeno 183. Una brutalità che potrebbe continuare con l’impiego ulteriore di armi devastanti. "Un precedente utilizzo da parte dell’esercito russo di munizioni al fosforo nella regione di Donetsk - ha avvertito il ministero della Difesa britannico nell’ultimo bollettino di intelligence - accresce la possibilità di un loro futuro utilizzo a Mariupol".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE