Estero

Il ballottaggio francese inquieta l’Europa

Il vantaggio di Emmanuel Macron su Marine Le Pen al primo turno fa tirare un cauto respiro di sollievo, ma a Bruxelles il nervosismo resta

(Keystone)

Bruxelles - Cauto sollievo tra le cancellerie europee per i risultati al primo turno delle presidenziali francesi, con Emmanuel Macron in vantaggio su Marine Le Pen nella corsa all’Eliseo. A Bruxelles però il nervosismo resta, celato dal silenzio di prassi: una vittoria del Rassemblement National - appoggiato da Eric Zemmour - sarebbe vissuta come un terremoto, una minaccia alla tenuta stessa dell’Unione europea, malgrado Le Pen giuri di non volere una ‘Frexit’.

E se tra i palazzi delle istituzioni nessuno parla apertamente, nel consesso del Consiglio Affari esteri a Lussemburgo trapela il clima. Il lussemburghese Jean Asselborn (socialista) dice di sperare che Le Pen non vinca: "non sarebbe solo una rottura con i valori fondamentali dell’Ue, ma cambierebbe totalmente il suo corso. I francesi devono impedirlo". "La Francia di Macron ha dato in questi anni una forte spinta alla crescita dell’Europa", segnala per l’Italia la vice ministra degli Esteri Marina Sereni (Pd). "Speriamo in una leadership francese al secondo turno che continui a vedere la Francia protagonista di un’Europa che cambia e che sa essere attore globale proteggendo i suoi cittadini".

"Democrazia, sovranità e unità europea sono in gioco. Rendici orgogliosi, Francia: sconfiggi i lacchè di Putin!", attacca invece l’europarlamentare liberale Guy Verhofstadt, ex premier del Belgio e figura di spicco di Renew Europe. È proprio tra i membri dell’Eurocamera che si moltiplicano le reazioni. Il presidente di Renew, Stéphane Séjourné, francese e macroniano della prima ora, invita a non dar per certa la vittoria del presidente uscente: "Tutti i francesi che credono nel progresso, nella democrazia, nell’ecologia e nell’Europa devono unirsi affinché il nostro Paese non esca dalla storia". "Con Le Pen al governo il progetto europeo rischia di svanire", avverte l’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino. Come il capodelegazione del Pd Brando Benifei: "la destra nazionalista all’Eliseo è un pericolo per tutti noi, italiani ed europei".

Dalla Lega l’eurodeputato Marco Zanni segnala invece l’urgenza che l’Ue si salvi non "da Le Pen, ma da se stessa prima di tutto". E con il capodelegazione della Lega Marco Campomenosi nota come "la maggior parte dei cittadini francesi che si sono recati alle urne ieri non ha votato per il presidente uscente": "le risposte concrete e di buonsenso alle esigenze reali della gente contano più dei desiderata e delle narrazioni delle élite di Parigi e di Bruxelles".

Congratulazioni a Le Pen infine da Santiago Abascal, leader della formazione di estrema destra spagnola Vox.

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