Estero

Fukushima, 11 anni fa la catastrofe. Il Giappone commemora

In base ai dati ufficiali 15’900 persone sono morte durante il disastro, in maggior parte durante lo tsunami, mentre 2’523 risultano ancora disperse

(Keystone)
11 marzo 2022
|

Il Giappone commemora l’undicesimo anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima, nel Nordest del Paese: il terremoto di magnitudo 9, il successivo tsunami e la dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare, una serie concatenata di eventi che hanno causato la morte di oltre 15’000 persone.

Per la prima volta, da quest’anno il governo centrale non organizzerà un memoriale su scala nazionale ma lascerà alle singole municipalità la pianificazione di eventi per la ricorrenza annuale.

In base ai dati ufficiali della Agenzia di Polizia, 15’900 persone sono morte durante il disastro, in maggior parte durante lo tsunami, mentre 2’523 risultano ancora disperse, prevalentemente nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi. I decessi legati a disturbi mentali e allo stress sviluppati come conseguenza del disastro, secondo l’Agenzia per la Ricostruzione, ammontano a 3’784. Sebbene il numero degli sfollati si sia ridotto progressivamente da un massimo di 470’000, all’indomani dell’incidente, circa 38mila persone non hanno ancora fatto ritorno alle loro abitazioni.

Lo smantellamento dei tre reattori nucleari da parte del gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), va avanti con considerevoli ritardi e secondo le ultime stime l’operazione sarà terminata non prima del 2041. L’inizio dello sversamento in mare dell’acqua contaminata necessaria a raffreddare i reattori, a oggi oltre un milione di tonnellate, è previsto dalla primavera del 2023. Il piano ha già provocato la reazione dei Paesi vicini, oltre che della comunità locale, preoccupata in primo luogo per le ricadute sull’industria ittica.

Attualmente in Giappone solo 10 dei 33 reattori nucleari a scopo commerciale hanno ricevuto l’approvazione per il loro riavvio. Prima dell’11 marzo 2011 erano presenti 54 reattori che producevano circa il 30% del fabbisogno energetico del Paese. Le nuove stime del governo sono per una dipendenza dall’atomo di almeno il 20% entro il 2030.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE