Estero

Putin mostra i muscoli, esercitazioni in Bielorussia

L’Occidente accusa Mosca di aver concentrato oltre 100mila soldati vicino ai confini con l’Ucraina. La risposta: il 20 febbraio torneranno alle loro basi.

Mentre la diplomazia è al lavoro...
(Keystone)
10 febbraio 2022
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Mosca – Mosca lancia esercitazioni militari in Bielorussia, mentre non si placano le tensioni internazionali attorno all’Ucraina, con l’Occidente che accusa la Russia di aver concentrato oltre 100’000 soldati vicino ai confini con la repubblica ex sovietica.

Mosca ha fatto sapere che le esercitazioni, già in programma e denominate “Allied Resolve”, andranno avanti per dieci giorni, fino al 20 febbraio, e assicura che, una volta terminate, i soldati russi torneranno alle loro basi.

La situazione politica resta però complicata e non è chiaro quanti militari di Mosca siano impegnati nelle manovre in Bielorussia, che confina a sud proprio con l’Ucraina e il cui regime è sempre più vicino al Cremlino.

Cifre discordanti

La Russia - riporta il “New York Times” - afferma che siano meno di 9’000 i propri soldati dispiegati in Bielorussia. Secondo la Nato sarebbero invece circa 30’000 e la settimana scorsa il segretario generale dell’alleanza, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che si tratta del più ampio dispiegamento militare russo nel paese dalla fine della Guerra fredda.

Stoltenberg ha aggiunto che per le manovre Mosca dovrebbe schierare militari delle forze speciali, caccia Su-35, sistemi di difesa aerea S-400 e missili Iskander. Da parte sua, il ministero della difesa russo non ha precisato quanti soldati siano impegnati nelle esercitazioni, ma annunciandone l’inizio ha pubblicato sul web un video che mostra mezzi corazzati, carri armati, caccia e sistemi missilistici.

Voli di pattugliamento

Inoltre, poco prima dell’avvio delle manovre, la Russia - stando a quanto riporta la Deutsche Welle - ha dichiarato che dei bombardieri strategici a medio raggio stavano effettuando un volo di pattugliamento sui cieli della Bielorussia.

Wolfgang Richter, esperto militare del German Institute for International and Security Affairs, ha spiegato all’emittente tedesca che non c’è nulla di inusuale in questo. “Anche gli Stati Uniti lo fanno, si tratta di segnali politici”, ha affermato l’analista sottolineando che questi voli normalmente vengono effettuati senza armi nucleari.

‘Pressione psicologica’

La Russia - che ha inviato anche sei navi militari nel Mar Nero per delle manovre marittime - ha dichiarato che le esercitazioni in Bielorussia simulano un’operazione di “soppressione e respingimento di un’aggressione esterna" e hanno solo carattere difensivo, ma il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian non ha nascosto la sua preoccupazione e ha parlato di "un gesto di grande violenza”, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che “l’accumulo di forze al confine è una pressione psicologica” da parte russa.

Pure l’Ucraina ha lanciato a sua volta delle esercitazioni militari, e i giorni coincidono con quelli delle manovre russe in Bielorussia: 10-20 febbraio. Anche in questo caso, non si sa quanti militari siano impegnati nelle esercitazioni, ma secondo la Reuters le truppe di Kiev dovrebbero usare i droni Bayraktar di fabbricazione turca e i missili anticarro Javelin forniti loro dagli Usa.

I rapporti tra la Russia e l’Ucraina si sono deteriorati nel 2014, quando Mosca si è annessa di fatto la Crimea strappandola a Kiev con un’invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento ed è iniziato il conflitto nel Donbass, dove il Cremlino è accusato da tempo di sostenere militarmente i miliziani separatisti.

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