Estero

Studentesse contro Harvard, ‘ignorò le accuse di molestie’

Antropologo nella bufera per presunti abusi e ‘consigli’ inappropriati. Ma il caso divide il prestigioso ateneo.

Quello di Harvard non è il primo caso del genere nelle univesrità statunitensi
(Keystone)
9 febbraio 2022
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Roma – I vertici dell’università di Harvard hanno ignorato le accuse di molestie sessuali contro un noto antropologo e gli hanno permesso di ricattare gli studenti minacciandoli di distruggere le loro carriere se avessero parlato. È una denuncia pesante quella presentata al tribunale di Boston da tre studentesse del prestigioso ateneo che hanno deciso di rendere pubbliche le loro storie di abusi da parte del professor John Comaroff, rispettato docente e esperto di Sud Africa.

Al centro dell’accusa, riporta il New York Times, c’è l’ultima conversazione tra una delle studentesse, Lilia Kilburn, e l’antropologo, relatore della sua tesi di dottorato. La giovane donna aveva già avuto a che fare con il docente qualche anno prima quando, alla fine di un colloquio, lui l’aveva baciata sulla bocca. In un’altra occasione dopo quel bacio le aveva toccato la coscia nei corridoi dell’università. Molestie prontamente denunciate ai vertici della Facoltà di Arte e Scienze che tuttavia avevano risposto con “prevedibile indifferenza".

Il ‘consiglio’ incriminato

In occasione dell’ultimo colloquio Kilburn, a disagio per via dei precedenti incontri, decide di mettere le mani avanti raccontando al professore che quell’estate sarebbe andata in vacanza in Africa con la sua partner, utilizzando appositamente pronomi al femminile per “deviare attenzioni indesiderate". Per tutta risposta il professore, e questo è il punto cruciale della causa, la avverte sul rischio per gli omosessuali di “stupro correttivo” o addirittura “morte” in alcuni Paesi africani. Parole, sottolinea Kilburn, pronunciate in "tono divertito”.

Gli avvocati di Comaroff negano in maniera categorica che il professore abbia mai "molestato o ricattato una studentessa" né che abbia “baciato o toccato” Lilia. Quanto ai commenti sullo stupro, sostiene la difesa dell’antropologo, non erano altro che un “consiglio” su come comportarsi in un Paese nel quale l’omosessualità è considerata un crimine.

Si era già fatto notare

Non è la prima volta che il professore viene accusato di molestie. Da più di un anno sul giornale dell’università, The Harvard Crimson, sono usciti articoli che parlano dei suoi abusi che risalirebbero ai tempi in cui insegnava all’università di Chicago dove è rimasto fino al 2012. La condotta del professore non è passata del tutto inosservata, tanto che quest’estate è stato invitato a prendersi un congedo e non potrà tornare ad insegnare per tutto il semestre primaverile. Il punto per l’accusa è che all’antropologo è stato imputato dall’università un “linguaggio che viola le politiche sulle molestie sessuali e di genere” ma non "contatti sessuali non desiderati”.

Le altre due studentesse coinvolte nella denuncia, Margaret Czerwienski e Amulya Mandava, non hanno subito molestie fisiche da parte di Comaroff ma sostengono di essere state vittima di abusi psicologici. Mandava in particolare di “frasi oggettificanti” e commenti inappropriati sul suo decolleté.

Il caso, l’ultimo di un serie di episodi che gettano un’ombra sugli atenei Usa e la vita nei loro campus, ha diviso l’università. Oltre 90 accademici di Harvard e altri atenei hanno scritto una lettera difendendo l’antropologo e i suoi “consigli” sull’Africa. Altri 50 studenti hanno invece accusato gli accademici di aver sposato “troppo superficialmente” la tesi della difesa.

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