A microfono aperto dice: ‘Stupido figlio di p...’ Poi si scusa, ma ormai la sua popolarità è ai minimi termini
“What a stupid son of a bitch”, che stupido figlio di puttana: è l’ultima gaffe di Joe Biden, che si è lasciato sfuggire questo offensivo commento contro un giornalista della Fox a microfono ancora aperto alla fine di una conferenza stampa. Una caduta di stile ma anche una mancanza di rispetto per quella stampa da lui tanto celebrata come prezioso baluardo della democrazia.
E poco importa che si tratti di un network filo Trump sempre ostile al suo governo. Soprattutto quando si pensa all’epoca del suo predecessore, che bollava i media come “nemici del popolo" o “fake news” e bistrattava pubblicamente i reporter più scomodi, come è capitato alla Cnn. "Pensa che l’inflazione sia un ostacolo politico nelle elezioni di Midterm?”, l’interrogativo posto dal corrispondente di Fox News per la Casa Bianca Peter Doocy, a conclusione di una conferenza stampa del presidente sugli sforzi per abbassare i prezzi.
Una questione pertinente quindi, tanto più che Biden aveva premesso che non avrebbe accettato domande su altri temi. Il commander in chief, pensando di essere sentito solo dai suoi collaboratori - e non accorgendosi del microfono ancora aperto - ha sussurrato: “No, è una grande risorsa. Più inflazione“, aggiungendo poi l’insulto. Come ha rivelato lo stesso Doocy, poco dopo Biden lo ha chiamato per scusarsi, dicendo che "non era nulla di personale”. "Ha chiarito la situazione, ho apprezzato, abbiamo avuto una bella telefonata”, ha assicurato, raccontando di aver detto al presidente che continuerà ad incalzarlo con domande inattese.
Ma la sua popolarità continua ad affondare, come rivela l’ultimo sondaggio di Harvard/Harris Poll, con un tasso di approvazione sceso dal 45% di dicembre al 39%. E la gaffe resta, aggiungendosi alla lunga lista di quelle precedenti, che spaziano dalle amnesie alla confusione di nomi o luoghi, dalle parole inappropriate o ambigue agli equivoci. Proprio pochi giorni fa Biden era sbottato con un altro corrispondente di Fox News per la Casa Bianca, Jacqui Heinrich, che gli aveva chiesto perché stava aspettando che Putin facesse la prima mossa sull’Ucraina. “Che domanda stupida”, aveva replicato sottovoce, ma non tanto da non essere sentito.
Giusto lunedì la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki aveva ribadito ai cronisti che “il presidente ha mostrato rispetto per il valore della libertà di stampa”, ricordando inoltre che ha dato disposizione affinché i giornalisti non vengano intercettati nelle indagini sulle fughe di notizie, a differenza di quanto accaduto con Trump. Ma è evidente la crescente frustrazione del presidente quando è sottoposto a domande difficili, in particolare sulle crisi principali della sua amministrazione, dall’inflazione alla sfida con la Russia sul dossier ucraino. Col rischio che perda le staffe o che faccia qualche scivolata, come è successo recentemente quando con le sue parole è sembrato dare disco verde a Putin per “un’incursione minore” in Ucraina, costringendo la Casa Bianca e il consiglio per la sicurezza nazionale a correggerlo prima che lo facesse lui stesso il giorno dopo.