Estero

Prof francesi contro la stretta Covid fermano la scuola

Lo sciopero per contestare la linea del presidente Macron a tre mesi dal voto per l’Eliseo

La protesta della scuola a Marsiglia (Keystone)
13 gennaio 2022
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Un primo severo avvertimento per Emmanuel Macron a tre mesi dalle elezioni presidenziali del 2022. Gli insegnanti di Francia hanno massicciamente aderito allo sciopero indetto per oggi dai sindacati per protestare contro la complessità e le innumerevoli modifiche dei protocolli sanitari anti-Covid nelle scuole. Sostenuta da molti presidi e associazioni di genitori, lo sciopero ha fermato, secondo il sindacato scolastico SNUIpp-FSU, circa il 75% dei maestri del sistema primario, con una scuola chiusa su due. Un dato diverso da quello del governo, secondo cui l’adesione è stata del 38,5%. Alle medie e al liceo, si sono invece mobilitati il 62% degli insegnanti, secondo il sindacato delle superiori Snes-FSU. Molto più bassa, al 23,7%, la percentuale fornita dall’esecutivo.

Convocati i sindacati

“Questa mobilitazione di portata storica negli ultimi venti anni non è uno ‘sciopero contro il virus’ ma illustra la crescente esasperazione nelle scuole“, deplora in una nota Snuipp-Fsu, denunciando “condizioni di lavoro che peggiorano” e le "bugie permanenti del ministro dell’Istruzione”, Jean-Michel Blanquer. Bersagliato dalle critiche, quest’ultimo aveva recentemente ammonito che "non si sciopera contro il virus". Intervenendo in parlamento, Blanquer ha anche tentato di difendersi spiegando che "il protocollo è cambiato perché c’è una situazione nuova legata alla variante Omicron che pone problemi specifici. La Francia - ha continuato - può essere fiera di aver mantenuto le scuole aperte”.

Per tentare di venirne a capo, il premier Jean Castex ha deciso di convocare i sindacati assieme allo stesso Blanquer. Mentre il ministro della Salute, Olivier Véran, attualmente positivo al Covid e dunque costretto in isolamento, parteciperà in videoconferenza. Nei giorni scorsi, Macron aveva detto di comprendere “la stanchezza” di insegnanti e genitori per le innumerevoli norme sanitarie ma ha invocato la necessaria “pazienza”, difendendo la scelta di lasciare le scuole in presenza nonostante la nuova ondata della variante Omicron.

I sondaggi

A novanta giorni dal voto, lo sciopero è stato anche l’occasione per le opposizioni di destra e di sinistra di attaccare duramente l’attuale amministrazione a trazione En Marche. Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto OpinionWay-Kéa Partners per Les Echos e Radio Classique, Macron continua a risultare in testa alle intenzioni di voto, con il 25% delle preferenze al primo turno del 10 aprile, davanti alla candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen (18%) e quella dei Républicains, Valérie Pécresse (17%). Intanto, il Senato dominato dall’opposizione di destra ha approvato nella notte in prima lettura il progetto di legge sul pass vaccinale - equivalente transalpino del super green pass - modificandolo fortemente rispetto al progetto iniziale. Deputati e senatori devono riunirsi in commissione mista paritaria per tentare di raggiungere un compromesso in vista di una definitiva adozione entro metà gennaio come promesso dal governo.

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