Estero

Erdogan e il ritorno dell’arte degenerata

Attacco del presidente turco critica alle opere d’arte occidentale ‘che normalizzano ogni devianza’

Erdogan
(keystone)
7 gennaio 2022
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“Le opere d’arte occidentali sono piene di messaggi nascosti che hanno un obiettivo preciso, non sono innocenti”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando all’inaugurazione della Biennale Yeditepe a Istanbul. “Dovremmo usare ogni mezzo per contrastare questi insidiosi attacchi che mirano a normalizzare ogni devianza, ogni marginalità e ogni indecenza sotto la forma dell’arte”, ha aggiunto Erdogan.
Il presidente turco non è nuovo a duri commenti nei confronti di artisti che non gradisce e spesso in Turchia opere d’arte sono finite al centro di casi giudiziari. Nel 2011 Erdogan definì “mostruosa” un’opera monumentale dell’artista Mehmet Aksoy, commissionata come gesto di amicizia tra Turchia e Armenia dalla municipalità della provincia orientale di Kars, nelle vicinanze del confine turco-armeno. Erdogan chiese che l’opera fosse rimossa e la scultura fu successivamente demolita.
Lo scorso anno, due studenti dell’Università del Bosforo di Istanbul furono arrestati per aver organizzato una mostra all’interno del campus universitario dove era presente un’opera che venne definita “irrispettosa” dal direttore del Ministero degli affari religiosi, di nomina governativa, perché raffigurava la bandiera dei diritti lgbt+ accanto alla pietra nera della Kaaba in Arabia Saudita. Commentando l’arresto degli studenti, che poi furono rilasciati, il ministro dell’Interno Suleyman Soylu li definì “pervertiti”.

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