Estero

In Italia si rischiano 2 mln di positivi e ospedali pieni

Sebbene al crescere dei contagi non corrisponda un parallelo incremento dei ricoveri, in termini assoluti si rischiano cifre alte di ospedalizzazioni

(Keystone)
3 gennaio 2022
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Al crescere dei nuovi casi di Covid-19 in Italia “non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri”, ma “con questo tasso di crescita dei casi rischiamo comunque di intasare gli ospedali perché si può arrivare a 2 milioni di positivi”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che analizza settimanalmente la situazione nella vicina Penisola.

“Tutte le misure messe in campo finora dal governo italiano – ha affermato – sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus”, spiegando poi che serve più telelavoro per contribuire a rallentare la circolazione.

“Abbiamo una quantità enorme di casi, mai vista – prosegue Cartabellotta – tanto che molti hanno definito la Omicron come il virus più contagioso della storia e i numeri che stiamo vedendo la dicono chiara in questo senso. Abbiamo in media circa 100mila casi al giorno”. E avere 100mila persone positive al giorno significa che “1’100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Sicuramente è dovuto all’aumento delle dosi booster e ci auguriamo anche alla minore virulenza della variante Omicron”.

Se la congestione degli ospedali italiani è “meno veloce, però comunque l’impatto c’è e con questo tasso di crescita rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi e se anche il tasso dei ricoveri fosse l’1% avremmo 20mila persone in ospedale”. Bisogna dunque provare ad abbassare la circolazione del virus. In primis, per Cartabellotta, “bisogna limitare i contatti sociali, magari incrementando lo smart working”.

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