Estero

‘La placca adriatica spinge l’Europa’

Lo spiega l’ingegnere Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

(Keystone)
18 dicembre 2021
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“Il sisma di oggi con epicentro nella Bergamasca è un fenomeno compressivo: una placca - quella adriatica, di cui fa parte anche la pianura padana e che è collegata alla placca africana - preme a nord su quella europea. In questa spinta la placca europea viene spostata ogni anno di un millimetro, accorciandosi verso nord”.

E’ quanto spiega il direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Salvatore Stramondo.

“Un terremoto di magnitudo sopra 4 in quest’area non si verificava dal ’79, che in tempi geologici vuol dire l’altro ieri", ricorda Stramondo, che aggiunge: "nella spinta ricevuta, la placca europea finisce sotto quella adriatica a nord, che la sovrasta. Il fenomeno in quest’area è compressivo, dunque una cosa diversa dal meccanismo caratterizzato invece dalla faglia”.

“Per capire questo movimento sismico basta immaginare due mani che premono l’una contro l’altra generando uno scivolamento laterale. Tecnicamente si definisce regime tettonico compressivo con una componente di movimento laterale, ovvero ’transpressivo’”.

“Un sisma di questo tipo si è verificato ad esempio in Emilia nel 2012 (anche qui il meccanismo dominante è compressivo), qualcosa di totalmente diverso dai terremoti appenninici avvenuti all’Aquila e ad Amatrice, caratterizzati invece da meccanismi distensivi”.

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