ungheria

Migranti: schiaffo dell’Alta Corte a Orban, prevale diritto Ue

Il governo di Budapest aveva fatto ricorso dopo una sentenza europea, ma i giudici ungheresi hanno dato ragione a Bruxelles

Viktor Orban (Keystone)
10 dicembre 2021
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Questa volta lo schiaffo a Viktor Orban arriva proprio dai giudici ungheresi: la Corte costituzionale di Budapest ha respinto un ricorso del premier di Fidesz contro il primato del diritto europeo. Orban si era infatti rivolto agli alti togati ungheresi, un anno fa, nel dicembre 2020, per mettere in discussione una sentenza della Corte di giustizia europea, secondo la quale l’Ungheria aveva violato la legge Ue, permettendo di respingere fisicamente e far arrestare i richiedenti asilo al confine con la Serbia.

“Il caso non può essere oggetto di un riesame del giudizio della Corte di Giustizia europea", secondo la pronuncia di oggi, né può portare a un "esame del primato della legge Ue”, ha deciso la Corte costituzionale di Budapest. Una decisione arrivata a sorpresa: il premier infatti, proprio qualche ora prima, alla radio pubblica, aveva affermato di attendere una sentenza a suo favore. Del resto i 15 giudici della Corte sono tutti nominati dalla maggioranza governativa del parlamento ungherese, ma questo stavolta non ha aiutato il premier.

L’esecutivo di Fidesz ha interpretato comunque la pronuncia a suo favore; con la ministra della giustizia Judit Varga che su twitter ha rimarcato come la sentenza rafforzi le posizioni di Budapest, “costruendo una forte barriera legale oltre alla chiusura fisica delle nostre frontiere". Sulla decisione ha espresso soddisfazione, sia pur con cautela, il commissario europeo alla Giustizia, Didier Raynders, che ha commentato a margine del consiglio europeo Giustizia: "Sono piuttosto soddisfatto che la Corte costituzionale ungherese sembra accordarsi al nostro parere, dico sembra perché ancora non ho letto il testo". "La Corte costituzionale non ha voluto opporsi ad una sentenza della Corte di giustizia europea - ha aggiunto - e questo riguardava la questione della primazia del diritto europeo. L’obiettivo è fare in modo che il governo ungherese attui la decisione della Corte di giustizia europea”.

Reynders ha poi ricordato come "sin dall’inizio" di questa vicenda avesse "segnalato che non eravamo assolutamente soddisfatti della posizione assunta dal governo" di Budapest, cioè di “adire alla Corte costituzionale per andare contro una decisione della Corte di giustizia” europea. Orban si era mosso motivato anche dalla pronuncia dell’alta corte polacca, che si era espressa andando nella direzione opposta, affermando il primato del diritto polacco su quello europeo. La sentenza di oggi ha fatto esultare Amnesty International Ungheria, che ha salutato l’esito con soddisfazione. Mentre il giornale on line Hgv.Hu ha messo nero su bianco che il giudizio della Corte abbia disatteso le aspettative di Orban, dal momento che non ne ha sostenuto le politiche governative sui rifugiati.

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