Estero

A Londra piano B contro Omicron, Green pass e telelavoro

Il governo Johnson corre ai ripari per far fronte alla diffusione della nuova variante. Giro di vite anche nei Paesi scandinavi.

Il premier britannico Boris Johnson
(Keystone)
8 dicembre 2021
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Roma – Boris Johnson ha ceduto all’avanzata di Omicron ed ha adottato il piano B per contenere la pandemia, ammettendo di fatto che puntare tutto sui vaccini non è bastato: nel Regno Unito scatterà una nuova stretta, con l’obbligo di Green Pass nei locali, il ricorso diffuso allo smart working ed alle mascherine. La nuova variante, in effetti, tiene vigile tutta Europa perché è apparsa in una fase in cui la quarta ondata è ancora forte. Basta guardare alla Germania, alle prese con un numero di morti mai visto in dieci mesi.

Omicron, Oms e Pfizer rassicurano

Dopo due settimane dalla scoperta di Omicron in Sudafrica, la comunità scientifica non dispone ancora di dati sufficienti, anche se al momento la cautela prevale sull’allarme. Per l’Oms la nuova variante sembra provocare sintomi “più lievi rispetto alla Delta” e non ci sono evidenze che sia in grado di aggirare gli attuali vaccini. Allo stesso tempo, la sua diffusione cresce (è in almeno 57 Paesi nel mondo, 21 in Europa) e “aumenta il rischio di reinfezione”.

Pfizer/BioNTech ha annunciato oggi, dopo test effettuati in laboratorio, che Omicron è stata neutralizzata da 3 dosi di vaccino. Secondo un piccolo studio preliminare condotto in Sudafrica e pubblicato su medRxiv, la terza dose moltiplica fino a 25 volte gli anticorpi e garantisce un livello di protezione simile a quello osservato dopo due dosi contro il virus originale e le varianti finora conosciute. L’azienda farmaceutica si dice pronta ad aggiornare il vaccino, se necessario, con i nuovi lotti a marzo.

Le vaccinazioni non bastano

In Europa Omicron risulta presente soprattutto nel Regno Unito. Si sta diffondendo “molto più velocemente” rispetto alle altre varianti ed i casi potrebbero raddoppiare ogni due o tre giorni, ha riferito Boris Johnson. Che è corso ai ripari annunciando l’adozione di un piano B di nuove restrizioni che finora aveva sperato di evitare, puntando tutto sulle vaccinazioni.

Le nuove misure prevedono il Green Pass vaccinale (dopo due dosi) per l’ingresso in discoteche e locali dove si radunano grandi gruppi di persone, il ritorno all’indicazione diffusa del lavoro da casa e l’estensione dell’uso della mascherina a gran parte dei locali al chiuso.

La bomba mediatica

La stretta arriva proprio nel giorno in cui a Londra scoppia una bomba mediatica per il governo conservatore di Boris Johnson: un video diffuso dall’emittente Itv e risalente ad un anno fa, quando Londra era in lockdown, in cui alcuni dei più stretti collaboratori del premier britannico scherzano su un party di Natale avvenuto a Downing Street il 18 dicembre, mentre per i cittadini valevano le rigide restrizioni anti-Covid su feste e attività sociali di quel tipo.

Johnson ha dovuto rispondere a una bufera politica che si è abbattuta su di lui e lo ha fatto presentando “scuse senza riserve” durante un infuocato Question Time alla Camera dei Comuni e avviando un’inchiesta per punire gli eventuali colpevoli per quel clip che ha fatto “infuriare” lo stesso primo ministro. Johnson tuttavia ha continuato a sostenere che il party a cui il video alludeva non sarebbe avvenuto e che comunque le regole introdotte per la pandemia non erano state violate. Intanto però è caduta una testa, perché si è dimessa dall’incarico di consigliere del premier Allegra Stratton, un anno fa responsabile stampa di Downing Street e la ‘protagonista’ del clip incriminato.

Giro di vite in Danimarca e in Norvegia

Ulteriori strette contro la diffusione del nuovo coronavirus sono scattate nei Paesi scandinavi, perché i contagi sono in ascesa. In Danimarca si fermano le scuole e bar, locali e ristoranti dovranno chiudere a mezzanotte. In Norvegia, dove la situazione “è grave”, il premier Jonas Gahr Store ha imposto un tetto alle riunioni in casa e l’obbligo di mascherina laddove il distanziamento sia impossibile. Omicron tiene alta l’attenzione dei governi perché rischia di alimentare ulteriormente la quarta ondata della pandemia.

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