Estero

Italia, vado al ‘Coronaparty’, mi ammalo e prendo il Green Pass

Assurdo stratagemma ‘no vax’ arrivato in Alto Adige dall’Austria: il messaggio è meglio infettarsi che vaccinarsi. Feste a base di virus anche in Germania

Feste a base di virus per ottenere il Green Pass
(archivio Ti-Press)
19 novembre 2021
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Coronaparty con un positivo per infettarsi e ricevere poi il Green Pass, senza doversi vaccinare, una volta guariti. L’assurdo stratagemma “no vax” arriva in Alto Adige dall’Austria, dove un uomo è deceduto dopo una di queste feste a base di virus. Oltre Brennero si registra anche un altro fenomeno preoccupante: va infatti a ruba un vermicida per cavalli, indicato dal leader dell’ultradestra Fpoe, Hebert Kickl, come presunto farmaco Covid alternativo.

Meglio infettarsi che vaccinarsi: è questo il pericoloso ragionamento che più di uno sta evidentemente facendo in Alto Adige. Coronaparty vengono segnalati anche in Germania e in Austria. Come conferma Patrick Franzoni, vicecoordinatore dell’unità Covid di Bolzano, “ci sono giovani, anche di età scolare, che si incontrano con positivi e cercano di acquisire l’infezione, non rendendosi conto che il virus è pericoloso anche nei bambini e nei giovani”.

Incontri mirati con positivi sono avvenuti nelle scorse settimane nei pressi di Bolzano e, sembra, anche in altre zone dell’Alto Adige, soprattutto dove il tasso di vaccinati è particolarmente basso. “Ci sono conseguenze a lungo termine e anche i giovani possono finire in ospedale”, ribadisce Franzoni. In Austria un uomo di 55 anni è addirittura morto dopo essersi infettato volutamente. Un medico austriaco racconta al quotidiano ‘Die Presse’ che alcuni 30enni, reduci da queste feste, ora soffrono di “long Covid”.

Alto Adige vicino alla “zona gialla”

Una pratica pericolosa, ancora di più in Alto Adige che oggi registra un’altra giornata nera con quattro decessi. “In Alto Adige – spiega il vice coordinatore dell’unità Covid – abbiamo numeri in salita, anche alla luce dei dati che arrivano dall’Austria con incidenze oltre 1’500. Siamo ormai vicinissimi alla zona gialla. Attualmente abbiamo nove pazienti in terapia intensiva e una settantina nei normali reparti”.

L’allarme scatta con dieci pazienti in terapia intensiva e 75 in terapia ordinaria. Sembra invece finalmente decollare la campagna booster dopo l’apertura a tutte le fasce d’età a sei mesi dall’ultima dose. “Israele – spiega Franzoni – dimostra che con la terza dose di riesce a declinare la curva della quarta ondata. In Alto Adige dopo un giorno siamo già a quattromila prenotazioni. Ieri per esempio abbiamo messo in sicurezza tutta la sezione di Bolzano della Croce Bianca con un’operazione che è durata fino alle dieci di sera”.

Resta da sperare che un’altra pericolosa tendenza “no vax” non arrivi in Italia. In Austria va a ruba il vermicida per cavalli Ivermectin che è praticamente sold out. Il leader della Fpoe e ormai anche del movimento no vax, Herbert Kickl (attualmente in quarantena perché positivo), in più occasioni aveva ipotizzato la presunta efficacia del farmaco contro il coronavirus in combinazione con vitamine. In Stiria sono finiti in terapia intensiva una donna, dopo aver assunto questo farmaco, e un uomo per un’overdose di vitamina B.

Il fenomeno è talmente preoccupante che l’azienda farmaceutica che produce l’Ivermectin è intervenuta pubblicamente, mettendo in guardia dall’assunzione. Il dosaggio inoltre è tarato sui cavalli e anche questo, oltre ai principi del farmaco, costituiscono un vero pericolo per chi lo assume.

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