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Uccisi cani e gatti di chi è in quarantena

Le immagini dell’esecuzione di un animale domestico nello Jiangxi riaccendono il dibattito sui diritti degli animali

Un uomo con il suo cane nella provincia dello Hutong
(Keystone)
15 novembre 2021
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Shiangrao, provincia di Jiangxi, Sud-est della Cina. Un piccolo corgie viene svegliato di colpo da forti rumori fuori dalla porta di casa. Esce dalla sua cuccia e si nasconde sotto al tavolo. Due uomini, che indossano tute e visiere anti-Covid, entrano in casa tenendo in mano un sacchetto giallo e un piede di porco. “Il capo ha detto che dobbiamo sistemare la cosa direttamente qui, sul posto no?”, chiede uno. “Sì”, risponde l’altro, che prende il piede di porco e lo usa per far uscire il cane da sotto al tavolo.

L’animale spaventato corre in un’altra stanza ed esce dall’inquadratura. Sono i suoi ultimi momenti di vita, ripresi da una telecamera di sicurezza, che la sua padrona ha condiviso su Weibo, il sito di microblogging cinese. Il video ha suscitato sgomento e indignazione ed è diventato il simbolo della linea durissima adottata da Pechino nel tentativo di raggiungere il fantomatico traguardo di “zero casi Covid” nel Paese da cui tutto è partito.

La proprietaria del piccolo corgie era stata costretta alla quarantena dopo la scoperta di un focolaio di coronavirus nella sua città, nonostante lei fosse risultata negativa al test. A tutti gli inquilini era stato ordinato di lasciare la porta dell’appartamento aperta per permettere la disinfezione di ogni stanza. Fu, questo il nome della padrona del cane, era stata rassicurata dagli operatori che nessuno avrebbe preso né ucciso il suo cane. E invece il corgie è stato barbaramente abbattuto con un colpo alla testa.

Le immagini scioccanti hanno scatenato un dibattito online sui diritti degli animali in Cina ma anche su quanto, in questo periodo d’emergenza, il governo di Pechino abbia ampliato i suoi poteri di controllo sull’individuo. Non è la prima volta dall’inizio della pandemia che le autorità cinesi uccidono animali domestici. A settembre tre gatti nella città nord-orientale di Harbin sono stati uccisi dopo essere risultati positivi al Covid senza il consenso del loro proprietario, che era in quarantena in ospedale.

Nell’ambito delle strette misure contro il coronavirus, Pechino ha deciso di accelerare il passo sui vaccini. Il Paese ha già inoculato il siero anti-Covid a oltre il 75% dei suoi 1,4 miliardi di abitanti, per lo più adulti e anziani, e adesso mira a vaccinare tutti i bambini tra i 3 e gli 11 anni, pari a circa 160 milioni, entro la fine dell’anno. Oltre la metà – 84,39 milioni – ha già ricevuto la prima dose, mentre in 49,44 milioni hanno completato l’intero ciclo.

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