Estero

Caos al confine tra Bielorussia e Polonia

Stop ai voli delle compagnie di bandiera turca e irachena verso Minsk. Dai Paesi Ue potrebbero arrivare soldi per la protezione dei confini.

I nessuno nella terra di nessuna tra Polonia e Bielorussia
(Keystone)
12 novembre 2021
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Bruxelles – I migranti respinti alla frontiera, le esercitazioni militari di Mosca e Minsk, la morte di due paracadutisti russi: è caos al confine tra Bielorussia e Polonia. La crisi dei migranti non accenna a vedere la luce in fondo al tunnel mentre l’Ue, allargando la sua tela diplomatica sui Paesi d’origine dei richiedenti asilo, prova ad accerchiare il dittatore Alexander Lukashenko togliendogli l’arma che ha posto sul tavolo dell’Europa: le persone.

Le compagnie di bandiera di Turchia e Iraq hanno infatti annunciato lo stop ai voli per Minsk per yemeniti, siriani e iracheni. “Le compagnie aeree che non cooperano potrebbero essere inserite nella lista nera”, avverte l’Ue che, nel Consiglio Affari Esteri di lunedì, potrebbe dare il via al quadro sanzionatorio contro Minsk. Ma nella riunione dei capi della diplomazia degli Stati membri verrà affrontato anche un nuovo fronte, quello dell’Ucraina, che vede ammassarsi alla sua frontiera le truppe russe.

Londra invia specialisti militari

Nel frattempo, la questione dei muri anti-migranti entra nel cuore dell’Europa. Nel giorno in cui la Lettonia ha approvato la costruzione di una barriera al confine con la Bielorussia, l’Ecofin, chiamato a riunirsi sul budget europeo sta valutando, su proposta della commissione, l’erogazione di 25 milioni di euro per Polonia, Lituania, Lettonia da aggiungere al bilancio 2022. Le risorse verrebbero aggiunte al Fondo per la Gestione dei Confini Integrati (che già annovera 780 milioni) e sarebbero dirottate proprio alla protezione dei confini. La commissione si è già detta più volte contraria all’uso di soldi Ue per la costruzione di muri, ma nulla impedisce agli Stati membri di aggiungere propri finanziamenti per quella costruzione delle barriere che è destinata ad accendere il dibattito anche all’Europarlamento.

Sul campo, la crisi bielorussa non migliora. Secondo l’Ue duemila migranti sono intrappolati al confine da quattro giorni. Ma la novità delle ultime ore è la ‘militarizzazione’ della crisi. Un’unità tattica“ di paracadutisti di Russia e Bielorussia ha cominciato a condurre esercitazioni di vario tipo nella regione di Grodno. E in serata Mosca ha annunciato la morte di due paracadutisti dell’esercito presso il confine con la Polonia. Derubricato come incidente dai russi, ma che potrebbe rappresentare un’ulteriore miccia. Nelle prossime ore arriverà, tra l’altro, un contingente di specialisti militari inviato da Londra. La Nato ha fatto invece sapere di stare vigilando la situazione "per evitare il rischio di una escalation”.

Soldati russi al confine con la Bielorussia

Intanto la controffensiva diplomatica dell’Occidente si allarga oltre i confini europei con la vice presidente degli Usa Kamala Harris che, dalla Conferenza sulla Libia a Parigi, definisce “molto preoccupanti” le azioni di Minsk. E proprio nella capitale francese Emmanuel Macron e Mario Draghi annunciano che presto parleranno con Vladimir Putin della crisi. Già, perché il convitato di pietra del focolaio bielorusso resta Mosca.

L’Ue, spiegano a Bruxelles, è convinta che Putin non stia esercitando la sua influenza su Minsk nel modo giusto. Le mosse del Cremlino, all’esecutivo europeo, appaiono non unidirezionali. Da un lato Putin promette che non fermerà le forniture di gas per l’Europa. Dall’altro apre un altro fronte, quello ucraino. Secondo gli Usa e l’Ue i militari russi si stanno ammassando al confine con Minsk. Mosca nega qualsiasi piano di invasione ma a Bruxelles sale l’allarme e al Consiglio Affari Esteri il dossier sarà sul tavolo.

Nella stessa riunione l’Ue darà il via libera al quadro entro cui mettere in campo sanzioni contro persone e società che facilitano il flusso di migranti verso l’Europa. Auspicando che anche “partner storici” come Usa e Regno Unito optino per la medesima strada.

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