Alle strutture che praticano l’interruzione di gravidanza potrebbe essere consentito di contestare davanti a un tribunale la controversa legge texana
Washington – La Corte Suprema potrebbe permettere alle cliniche che praticano l’aborto di contestare davanti a un tribunale la severissima stretta varata dal Texas, che vieta l’interruzione della gravidanza dopo appena sei settimane, anche in caso di stupro o incesto.
È quanto emerge dalle tre ore di audizione durante le quali i nove giudici costituzionali hanno ascoltato le parti: da un lato i rappresentanti dello Stato del Texas, dall’altro quelli dell’amministrazione Biden e delle cliniche, secondo cui la legge fortemente voluta dal governatore trumpiano Greg Abbott è incostituzionale.
Decisivo sarà l’atteggiamento di due dei saggi nominati da Donald Trump: Brett Kavanaugh ed Amy Barrett. Entrambi si sarebbero mostrati aperti alla possibilità che le cliniche possano fare ricorso. Sarebbe una svolta rispetto alla decisione di poche settimane fa della Corte Suprema. Decisione che ha permesso l’entrata in vigore della legge texana.