Estero

Corte Ue, multa di 1 milione di euro al giorno alla Polonia

Varsavia sanzionata per non aver sospeso l’applicazione delle disposizioni nazionali sulle competenze della camera disciplinare della Corte Suprema

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki
(Keystone)
27 ottobre 2021
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La Corte di giustizia dell’Ue ha condannato la Polonia a pagare alla Commissione europea una penalità giornaliera da un milione di euro per non aver sospeso l’applicazione delle disposizioni nazionali relative in particolare alle competenze della camera disciplinare della Corte Suprema. Lo ha reso noto la stessa Corte.

Il rispetto delle misure provvisorie ordinate il 14 luglio 2021 dalla Corte Ue, si legge in una nota, è necessario al fine di evitare un pregiudizio grave e irreparabile all’ordine giuridico dell’Unione europea nonché ai valori sui quali l’Unione è fondata, in particolare quello dello Stato di diritto.

Il 14 febbraio 2020 è entrata in vigore in Polonia la norma che modifica la legge sull’organizzazione dei tribunali ordinari, la legge sulla Corte suprema e alcune altre leggi.

Ritenendo che le vigenti disposizioni nazionali violino il diritto comunitario, la Commissione, il 1° aprile 2021, ha proposto ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte di giustizia Ue.

L’esecutivo comunitario aveva chiesto alla Corte, nell’ambito di un procedimento sommario, di condannare la Polonia ad adottare una serie di provvedimenti provvisori. Con ordinanza del 14 luglio 2021 il vicepresidente del Tribunale ha accolto tutte le richieste della Commissione fino alla pronuncia della sentenza definitiva. Considerato che la Polonia non ha ottemperato agli obblighi derivanti da tale ordinanza, la Commissione ha presentato, il 7 settembre 2021, una richiesta di condanna della Polonia al pagamento di un’ammenda giornaliera di importo tale da incoraggiare tale Stato membro a dare effetto, non appena possibile, alle misure cautelari disposte nell’ordinanza.

Considerando che un cambiamento di circostanze si è verificato dopo l’emanazione dell’ordinanza del 14 luglio 2021, la Polonia ha, da parte sua, presentato una richiesta per la revoca di tale ordine. Con ordinanza del 6 ottobre 2021, il vicepresidente della Corte ha respinto la richiesta della Polonia. Con la sua ordinanza odierna, il vicepresidente della Corte ha dunque ordinato alla Polonia di pagare alla Commissione un’ammenda di 1’000’000 di euro al giorno, fino a quando tale Stato membro non adempie agli obblighi derivanti dall’ordinanza del 14 luglio 2021 o, in mancanza, fino al giorno della pronuncia della sentenza definitiva.

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