L’assistente aveva consegnato l’arma all’attore affermando che non contenesse proiettili veri
C’erano proiettili veri nella pistola usata sul set di ‘Rust’ e che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Lo riportano i media americani, citando i documenti della polizia.
L’arma di scena era stata consegnata ad Alec Baldwin da un assistente, il quale gli aveva detto che era sicura da usare. L’assistente e Baldwin non sapevano che nella pistola c’erano munizioni vere.
L’assistente aveva infatti consegnato la pistola a Baldwin urlando “cold gun”, il che significava che l’arma non avesse proiettili veri. A quel punto l’attore ha colpito il direttore della fotografia Halyna Hutchins al petto, uccidendola. Mentre il regista Joel Souza, che si trovava dietro di lei, è rimasto ferito.
Gli investigatori hanno sequestrato tutte le armi e le munizioni presenti nel set, le macchine fotografiche e le apparecchiature informatiche, nonché gli abiti indossati dagli attori al momento della sparatoria. L’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe ha affermato che l’indagine “rimane aperta” e che non sono state presentate accuse.
Secondo il Los Angeles Times e altri media, diversi membri della troupe hanno abbandonato la produzione a causa di preoccupazioni sulle condizioni e sui problemi di sicurezza, comprese le procedure di sicurezza delle armi, e sui protocolli Covid non seguiti prima delle riprese. Ma in una nota la casa di produzione, Rust, ha sottolineato che “la sicurezza del nostro cast e della troupe è la massima priorità". E che "anche se non siamo stati informati di alcun reclamo ufficiale riguardante la sicurezza di armi o oggetti di scena sul set, condurremo una revisione interna delle nostre procedure, mentre la produzione viene interrotta”.