Estero

Un mese di eruzioni alle Canarie

Domenica 19 settembre iniziava l’eruzione del vulcano di Cumbre Vieja a La Palma: 811 ettari di terreno distrutti, 7mila persone sfollate

Inesauribile Cumbre Vieja
(Keystone)
19 ottobre 2021
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Domenica 19 settembre iniziava l’eruzione del vulcano di Cumbre Vieja a La Palma, una delle isole Canarie: a un mese di distanza, l’attività vulcanica non dà cenni di esaurimento, senza aver finora provocato vittime. Nel frattempo, le colate di lava hanno sepolto oltre 811 ettari di terreno e distrutto quasi duemila costruzioni, tra le quali ci sono centinaia di case, obbligando circa 7mila persone a vivere da sfollate e devastando decine di campi coltivati.

Circa 4’500 bambini e ragazzi sono potuti tornare a scuola solo ieri dopo circa 30 giorni di stop delle lezioni. Una parte, tuttavia, da oggi è costretta di nuovo a rimanere a casa fino a nuovo avviso per la vicinanza di una colata di lava che potrebbe finire in mare provocando emissioni di gas pericolosi, hanno reso noto le autorità. Inoltre, nel corso di questo mese d’eruzione, le emissioni di cenere e gas del vulcano hanno più volte spinto le autorità a ordinare periodi di lockdown temporaneo in alcune aree dell’isola per evitare esposizioni della popolazione a possibili problemi per la salute, in particolare per quanto riguarda le persone più fragili. E l’operatività dell’aeroporto di La Palma si è vista più volte compromessa proprio per la presenza di nubi di cenere in sospensione.

Intanto, il fenomeno vulcanico continua a essere studiato da esperti locali e internazionali. Secondo le ultime indicazioni scientifiche, “il vulcano si è stabilizzato, ma questo non significa che la fine dell’eruzione sia vicina”, ha spiegato il presidente delle Canarie Ángel Víctor Torres in un’intervista concessa alla televisione pubblica spagnola Tve.

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