Estero

L’Italia riapre cinema e teatri al 100%

Capienza degli stadi ampliata al 75%, discoteche al 50%. Obbligo di green pass e mascherina

Tifosi della Roma allo Stadio Olimpico (Keystone)
7 ottobre 2021
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Dalla prossima settimana si potrà tornare nelle discoteche, che al chiuso potranno ospitare al massimo la metà delle persone previste dalla capienza del locale. Il nuovo decreto sulle percentuali massime di presenza all’interno delle strutture, da quelle sportive a quelle di carattere culturale, va oltre il parere già fornito nei giorni scorsi dal Cts e sulle sale da ballo prevale la linea politica della Lega (nelle ultime ore la stessa anche dei Cinque Stelle), che aveva spinto per alzare le soglia prevista dagli scienziati e permettere una boccata d’ossigeno per i gestori dei locali.

Ma esulta anche il ministro per i beni Culturali, Dario Franceschini, che incassa il sì alla sua richiesta sul 100% di presenze possibili in musei, cinema e teatri. Le nuove disposizioni, secondo quanto prevede la bozza del documento approvato all’unanimità in Cdm, entreranno in vigore da lunedì 11 ottobre, data in cui scatterà in zona bianca la piena capienza per i luoghi di cultura, come cinema e teatri, mentre per le discoteche l’asticella è fissata al 50% al chiuso e al 75% all’aperto, per lo sport 60% al chiuso e 75% all’aperto (si allarga dunque anche la percentuale per gli stadi, che finora invece era al 50%). E nei musei è “soppressa” la norma che prevede l’obbligo del “rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro” per i visitatori.

Le restrizioni

Ovunque è obbligatorio il Green pass, oltre all’utilizzo della mascherina. In zona gialla, invece, per teatri e cinema il limite è fissato al 50%, per gli impianti sportivi al chiuso al 35% e all’aperto al 50%. Anche le multe, per chi non rispetta le regole, saranno più dure. Nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti, a partire dalla seconda violazione - se commessa in giornata diversa - la nuova norma prevede che si applichi “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”.

Tra gli obblighi, è anche previsto che nei locali al chiuso sia garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria e - in discoteca - la mascherina potrà essere tolta solo in pista quando si balla. A parlare di un “barlume di speranza“ sono i gestori delle discoteche: “per noi, fermi da due anni, è un inizio”, commentano i proprietari dei locali auspicando di poter "alzare l’asticella con un andamento positivo della pandemia così come è stato già fatto per tante altre attività”. Il decreto in effetti non esclude variazioni, in qualsiasi senso: “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi” - si legge - potrà infatti essere stabilita "una diversa percentuale massima di capienza consentita”.

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