Estero

Libia, la violenza contro i migranti preoccupa l’Onu

La presa di posizione dell’Organizzazione arriva dopo i fatti di Gargaresh, dove la polizia libica ha compiuto dei raid contro i migranti

(Keystone)
3 ottobre 2021
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L’Onu è estremamente preoccupata per le notizie di uccisioni e uso eccessivo della forza contro migranti e richiedenti asilo a Gargaresh, oggetto di un raid da parte delle forze di polizia del governo libico che ha portato all’arresto di almeno 4’000 persone, inclusi bambini e donne.

«Un migrante è stato ucciso e almeno altri 15 feriti, sei in modo grave, quando le autorità di sicurezza libiche hanno compiuto raid contro case e rifugi temporanei di fortuna a Gargaresh, una zona di Tripoli densamente popolata da migranti e richiedenti asilo», scrive in una nota l’assistente del segretario generale residente dell’Onu e coordinatore umanitario per la Libia, Georgette Gagnon.

«Pur rispettando pienamente la sovranità dello Stato e sostenendo il suo dovere di mantenere la legge e l’ordine e di proteggere la sicurezza della loro popolazione, l’Onu invita le autorità statali a rispettare in ogni momento i diritti umani e la dignità di tutte le persone, compresi i migranti e richiedenti asilo», si legge ancora.

Secondo i rapporti di funzionari della Direzione per la lotta alla migrazione illegale, almeno 4’000 persone, tra cui donne e bambini, sono state arrestate durante l’operazione di sicurezza. Migranti disarmati sono stati molestati nelle loro case, picchiati e fucilati.

Le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni di un giovane migrante ucciso da colpi di arma da fuoco. Altri cinque migranti hanno riportato ferite da arma da fuoco; due di loro sono in gravi condizioni in terapia intensiva.

«Le Nazioni Unite ribadiscono che l’uso eccessivo e ingiustificato della forza letale da parte delle forze di sicurezza e di polizia durante le operazioni di contrasto costituisce una violazione del diritto nazionale e internazionale». «Chiediamo alle autorità libiche di indagare sui rapporti sull’uso letale ed eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza contro i migranti nelle operazioni di ieri».

Le Nazioni Unite hanno ripetutamente condannato le condizioni disumane nei centri di detenzione della Libia in cui migranti e rifugiati sono detenuti in strutture gravemente sovraffollate con limitazioni all’accesso all’assistenza umanitaria salvavita. «In linea con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le conclusioni di Berlino, ribadiamo il nostro appello alle autorità libiche affinché pongano fine e prevengano arresti e detenzioni arbitrarie e rilascino immediatamente le persone più vulnerabili, in particolare donne e bambini».

«In questo contesto, sollecitiamo nuovamente il governo a consentire immediatamente la ripresa dell’evacuazione umanitaria volontaria operata dall’Oim e dell’Unhcr e dei voli di ritorno e delle partenze di migliaia di migranti e richiedenti asilo in Libia verso destinazioni al di fuori del paese». «Le Nazioni Unite sono pienamente pronte a collaborare con il governo libico e le autorità competenti per rafforzare la governance della migrazione, garantendo nel contempo il pieno rispetto dei diritti umani internazionali, del diritto umanitario e dei rifugiati».

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