L’ennesimo giro di vite del regime di Alexander Lukashenko viene denunciato dall’organizzazione per i diritti umani Viasna96, citata dalla Bbc
Almeno 87 persone sono state arrestate in Bielorussia per aver commentato sui social una sparatoria dai contorni piuttosto misteriosi nella quale sono rimasti uccisi un dissidente 31enne e un agente del Kgb, l’agenzia per la sicurezza di Minsk. L’ennesimo giro di vite del regime di Alexander Lukashenko viene denunciato dall’organizzazione per i diritti umani Viasna96, citata dalla Bbc.
La vittima è il dissidente Andrei Zeltser, con cittadinanza statunitense e di professione tecnico della ditta informatica americana Epam Systems, in passato accusata da Minsk di finanziare le proteste. Sarebbe stato ucciso in un blitz a casa sua da parte del Kgb, che lo ha bollato come “terrorista”.
In un filmato messo in onda dopo la sparatoria e la cui autenticità viene messa in dubbio dagli oppositori, si vede Zaltser ripreso di spalle, che imbraccia un fucile a pompa, pronto a fare fuoco contro la porta di casa che gli agenti stavano demolendo.
I commenti su questo filmato e le critiche alla repressione di regime hanno fatto scattare l’ondata di arresti, fa sapere Bbc. Uno dei commenti è di un collega e amico dell’oppositore ucciso, che dice “se lui è un terrorista, allora lo sono anch’io”.