Le relatrici che si sono succedute sul palco hanno criticato le donne scese in piazza nei giorni scorsi per chiedere il rispetto dei propri diritti
Circa 300 donne afghane completamente velate hanno espresso oggi il loro sostegno al nuovo regime talebano nell'anfiteatro dell'università di Kabul, dove alcune di loro sono intervenute in difesa delle misure adottate finora dall'Emirato islamico dei mullah.
Le donne hanno sventolato le bandiere dei nuovi padroni dell'Afghanistan mentre ascoltavano gli interventi a favore del governo. La maggior parte di loro indossava il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi, mentre alcune indossavano il burqa, l'indumento - obbligatorio durante il primo regime talebano (1996-2001) - che copre completamente il corpo con una sorta di retina all'altezza degli occhi. Molte di loro avevano guanti neri.
Nell'anfiteatro dell'Università Shaheed Rabbani le relatrici che si sono succedute sul palco hanno criticato le donne scese in piazza nei giorni scorsi nel Paese per chiedere il rispetto dei propri diritti. E hanno difeso il nuovo esecutivo, che ha vietato le manifestazioni, salvo quelle espressamente autorizzazione dal ministero della Giustizia.
"Siamo contro queste donne che manifestano in piazza sostenendo di essere rappresentative delle donne afghane", ha denunciato la prima relatrice. "La libertà è amare il vecchio governo? No, questa non è libertà", ha aggiunto: "Il governo uscente ha abusato delle donne. Le donne sono state reclutate solo per la loro bellezza". Un'altra studentessa, Shabana Omari, ha affermato di essere d'accordo con la politica dei talebani secondo cui le donne dovrebbero indossare il velo: "Chi non indossa l'hijab ferisce tutti noi", ha detto riferendosi al velo islamico. Secondo un'altra donna, Somaiya, le cose sono cambiate per il meglio dal ritorno dei talebani.