È la prima grande città americana a prendere la decisione. Immediate e veementi le polemiche: “I bambini non sono cavie”
Los Angeles impone l'obbligo di vaccino anti-Covid a tutti gli studenti dai 12 anni in su che vogliono entrare in classe, diventando la prima grande città americana a optare per una stretta del genere. E le polemiche divampano immediate, con decine di genitori che scendono in piazza per protestare contro un obbligo ritenuto ingiusto perché - è lo slogan ripetuto su striscioni e magliette - “i bambini non sono cavie”.
Il Board of Education della contea di Los Angeles ha deciso all'unanimità di imporre l'obbligo, confermandosi apripista nelle misure di sicurezza anti-Covid in classe. Da tempo infatti il secondo maggiore distretto scolastico d'America si muove a ritmo più veloce e deciso degli altri sul fronte dei test per studenti e personale che devono essere fatti ogni settimana, sull'obbligo della mascherina all'interno e all'esterno delle strutture scolastiche e sull'obbligatorietà del vaccino per tutto lo staff. Ora con la misura sugli studenti le autorità si sono spinte un passo avanti, con l'obiettivo di garantire la sicurezza e soprattutto evitare nuove chiusure delle aule. Tutti gli studenti delle scuole pubbliche della 'città degli angeli' dovranno quindi essere vaccinati entro il 10 gennaio, eccetto quelli che non possono essere inoculati per motivi medici.
La stretta di Los Angeles arriva mentre il presidente Joe Biden è tornato a esortare gli americani a vaccinarsi annunciando un nuovo piano in sei punti per combattere la pandemia. Un piano che mostra la frustrazione della Casa Bianca per l'esercito dei no vax e che passa proprio per un'ulteriore accelerazione sulle vaccinazioni. Ma che ha fatto infuriare i repubblicani, pronti a sfidare l'amministrazione in tribunale contro quello che ritengono un obbligo “incostituzionale”. “Non è la risposta” all'emergenza pandemia, il vaccino è una decisione che spetta al singolo e al suo medico, non al governo federale“, ha protestato tra gli altri il deputato conservatore Neal Dunn. La governatrice del South Dakota Kristi Noem, una delle possibile candidate alla Casa Bianca nel 2024, si è dichiarata pronta a sfidare l'amministrazione Biden in tribunale perché l'obbligo per i dipendenti federali è “incostituzionale“. “La mia squadra legale è pronta ad avviare un'azione su quelle che è un'intrusione di Washington“, ha tuonato Noem.
Travolto dalle critiche ma con la pazienza ormai agli sgoccioli, Biden è consapevole di non poter cedere sul Covid dopo le tensioni e la bufera di polemiche sulle modalità del ritiro dall'Afghanistan. I numeri comunque al momento sono contro il presidente: un sondaggio di Cnn indica che solo il 56% approva la sua gestione della pandemia, in deciso calo rispetto al 66% di aprile e al 60% di marzo. Insomma per Biden la strada è in salita.