Estero

Videogame, in Cina non più di 3 ore a settimana

Stretta per tutelare la salute dei minorenni. Fa parte di un pacchetto che mira anche ad alleviare la pressione sui bambini a scuola.

C’è un limite
(Keystone)
30 agosto 2021
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Pechino – La Cina vara la stretta sui videogame online per i minori che potranno giocare solo per un'ora al giorno, dalle 20 alle 21 da venerdì a domenica, per un tetto di 3 ore settimanali, più il bonus di un'altra ora per ogni festa nazionale.

A meno di 48 ore dall'apertura del nuovo anno scolastico, la National Press and Publication Administration ha emesso la notifica "per l'effettiva prevenzione della dipendenza dei minori dai giochi online" allo scopo, hanno riferito i media ufficiali, di affrontare l'annoso problema della ludopatia. In questo modo, "sarà protetta in modo più efficace la salute fisica e mentale dei minori”, anche con l'attuazione ferrea di registrazione e accessi con nome reale e riconoscimento facciale.

La misura, un altro colpo ai colossi tecnologici come Tencent, ha voluto ribadire la necessità di "guidare attivamente famiglie, scuole e altri settori sociali per co-amministrare a governare ed adempiere alla responsabilità della tutela minorile in conformità con la legge e creare per loro un buon ambiente di crescita sana".

Alleggerire la pressione sui bambini di 6 e 7 anni

Pochi giorni dopo aver annunciato l'insegnamento del 'pensiero di Xi Jinping' a scuola, dalle elementari alle università, con il nuovo anno allo scopo di rafforzare "la fede marxista" tra i giovani e la revisione dei testi dalle influenze esterne, il ministero dell'Istruzione ha vietato gli esami scritti per i bambini di sei e sette anni, nell'ambito di riforme strutturali volute per alleggerire le pressioni su alunni e genitori in un sistema scolastico molto competitivo. Il ministero ha anche vietato i compiti scritti per i bambini, sempre di prima e seconda elementare, limitando quelli a casa per gli studenti delle medie inferiori a non più di 1,5 ore per sera.

Con il vecchio modello, a scolari e studenti era chiesto di sostenere gli esami già dalla prima elementare in poi, fino alla temutissima prova di ammissione universitaria all'età di 18 anni, il 'gaokao', seguendo un percorso dove ogni singolo test può segnare la vita. "Esami troppo frequenti, che causano il sovraccarico degli studenti e l'enorme pressione", sono stati tolti perché producono carichi eccessivi sugli alunni fin dalla giovane età "danneggiando salute mentale e fisica".

Il pacchetto fa parte dell'ampio riordino del governo nell'istruzione, comprensiva della stretta al tutoraggio. A fine luglio, la Cina ha ordinato alle società private del settore di diventare no-profit e ha vietato alle relative agenzie di impartire lezioni su materie fondamentali nei fine settimana e nei giorni festivi, paralizzando di fatto un settore da oltre 100 miliardi di dollari.

‘Tempesta normativa’

La tempesta normativa, estesa soprattutto al comparto tecnologico e voluta dal presidente Xi, è "una profonda rivoluzione", un cambiamento che "porterà un nuovo clima nella nostra società", ha rivendicato un commento sui media ufficiali. "Questo è un ritorno dai gruppi di capitale alle masse della gente, e questa è una trasformazione dall'assetto centrato sui capitali a uno sulle persone". La redistribuzione dei redditi e la "prosperità comune" teorizzate da Xi riserveranno ancora molte sorprese.

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