Piogge torrenziali e venti oltre i 220 km orari, città spettrale. Migliaia di persone hanno lasciato la città e l’area costiera della Louisiana.
New York – Strade deserte, negozi chiusi. Una New Orleans spettrale trattiene il fiato per l'uragano Ida rivivendo l'incubo di Katrina. Migliaia di persone hanno lasciato la città e l'area costiera della Louisiana per mettersi al riparo dalla furia del mostro che, con le sue piogge torrenziali e venti ben oltre i 220 chilometri orari, minaccia di essere devastante.
L'uragano flirta con la categoria 5, la più elevata e quella che fa più paura: sono solo cinque gli uragani di tale forza che si sono finora abbattuti sugli Stati Uniti. C'è stato Michael nel 2018, Andrew nel 1992, Camille nel 1969 e il Labor Day Hurricane del 1935.
New Orleans e la Louisiana si preparano da giorni ma l'organizzazione è complicata dal Covid. Gli ospedali sono pieni e non c'è stata possibilità di ricollocare i pazienti. Le strutture pubbliche di riparo allestite funzionano a capacità limitata per garantire il distanziamento sociale e ridurre il rischio di esposizione al virus in uno Stato che registra fra i tassi più bassi di vaccinazione in tutti gli Stati Uniti.
Ida si presenta come il test più serio e difficile per il sistema di argini allestito in Louisiana dopo Katrina che, il 29 agosto del 2005, esattamente 16 anni fa, colpì lo stato devastando New Orleans. Il bilancio fu di oltre 1'800 morti e danni per miliardi di dollari.
La città appare oggi più attrezzata sul fronte delle inondazioni ma la furia dell'uragano spaventa comunque. Quattromila uomini della Guardia Nazionale sono in allerta, la protezione civile americana è pronta con generatori di energia, cibo e acqua. "Se non siete evacuati ora è il momento di cercare riparo", è stato l'invito del governatore della Louisiana e del sindaco di New Orleans. L'aeroporto della città è completamente chiuso, costringendo molti turisti a una permanenza forzata dopo aver ignorato gli inviti a partire. Le persone senza elettricità sono già 65'000 e in diverse piccole località costiere è in vigore il coprifuoco.
La forza imponente di Ida ha già costretto il 91% delle piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico a fermare le loro attività, facendo intravedere un balzo dei prezzi del petrolio. E torna ad alimentare il dibattito sugli effetti del cambiamento climatico, all'origine - secondo molti - della potenza dell'uragano. La temperatura delle acque del Golfo, già normalmente calda per il periodo, è infatti aumentata negli ultimi decenni a causa delle emissioni di gas serra rendendo più rapido e frequente l'intensificarsi della forza degli uragani. Ida, ad esempio, è passato alla categoria 4 appena un'ora dopo essere diventato di categoria 3.
Alla base militare di Dover, dove ha accolto le salme dei 13 marine caduti in Afghanistan, Joe Biden segue gli sviluppi mantenendo costantemente aperta la comunicazione con la Federal Emergency Management Agency. Il presidente ha già dichiarato lo stato di emergenza per la Louisiana e il Mississippi, aprendo la strada all'assistenza federale. Biden non ha nascosto nelle ultime ore la sua preoccupazione per l'uragano, memore anche della debacle con Katrina di George W. Bush, il presidente che ha avviato quella guerra in Afghanistan che lui sta cercando di chiudere dopo 20 anni.