Si tratta di un nuovo record. Il Paese è stato colpito da una violenta terza ondata di coronavirus durante l'estate, alimentata dalla variante Delta
La Russia ha registrato quasi 64'000 morti in eccesso nel mese di luglio, segnando un nuovo record nel dato visto dagli esperti come la chiave più corretta per il tributo di vite umane alla pandemia, in quanto elimina le differenze negli standard di segnalazione nazionali e le attribuzioni errate.
In un rapporto pubblicato nella tarda serata di ieri, il servizio statistico statale Rosstat ha infatti rilevato che 215'000 persone sono morte nel luglio 2021: più che in ogni singolo mese pre-pandemico per almeno gli ultimi 15 anni.
Il brusco balzo nelle morti - il 42% in più rispetto al luglio 2019 - porta il totale dei morti in eccesso della Russia dall'inizio della pandemia a 596'000, secondo l'analisi del "Moscow Times". La Russia ha il secondo più alto numero di morti in eccesso nel mondo, dietro solo agli Stati Uniti, e il quinto più alto una volta fatto il rapporto con la popolazione.
Il numero di morti in eccesso della Russia continua a differire dal numero di morti ufficiali per Covid-19 riportato da vari enti governativi. L'agenzia di statistica ha registrato 44'128 decessi ufficiali di Covid-19 durante il mese di luglio 2021 e ha detto che in altri 6'293 casi il virus era presente ma non ritenuto la causa principale della morte.
Ciononostante, l'aumento dei decessi complessivi risulta più del doppio di quello delineato dal conteggio giornaliero dei nuovi casi e dei decessi della task force nazionale sul coronavirus.
La Russia è stata colpita da una violenta terza ondata di coronavirus durante l'estate, alimentata dalla contagiosissima variante Delta. Nonostante i vaccini siano ampiamente e liberamente disponibili dalla fine del 2020, solo il 25% dei russi è completamente vaccinato, e molteplici sondaggi hanno mostrato che più della metà della popolazione si oppone all'inoculazione.