Estero

Afghanistan, aumento dei prezzi fino al 63% per cibo e benzina

Lo riferisce Save the Children, secondo cui milioni di bambini rischiano la fame

(Keystone)
26 agosto 2021
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Milioni di bambini in Afghanistan rischiano la fame a causa dell'aumento dei prezzi del cibo, della siccità e dello sfollamento. Questo è l'allarme lanciato da Save the Children, dopo che le Nazioni Unite hanno riferito che il costo di grano, riso, zucchero e olio da cucina è aumentato di oltre il 50% rispetto al periodo precedente al Covid-19.

Lo staff di Save the Children presente a Kabul, Faryab e Kunduz riporta un aumento dei prezzi fino al 63% nell'ultimo mese su beni come farina, benzina, legumi e gas, e l'Organizzazione avverte che l'impennata dei costi impedirà a molte più famiglie di permettersi questi beni primari.

Ad esempio in soli due mesi, da giugno 2021 ad agosto 2021, a Kunduz il prezzo della farina è aumentato del 40,6% e quello dei legumi del 30%, il costo del gas è cresciuto del 63,4% e quello della benzina del 20%. A Faryab si è avuto un incremento del 30,7% per il prezzo del gas e del 15,7% per i legumi, mentre a Kabul, dove i prezzi erano già molto più alti, l'aumento maggiore si registra per il gas, il cui prezzo è aumentato di circa il 18%.

Secondo un sondaggio condotto da Save the Children all'inizio di questo mese, su 630 nuove famiglie sfollate a Kabul, tutte quelle intervistate si sono dovute indebitare per acquistare cibo; molte sono state inoltre costrette a vendere i loro beni, a ridurre i pasti o a mandare i figli a lavorare per comprare il cibo. Inoltre, l'Organizzazione avverte che potrebbe essere ancor più difficile acquistare beni alimentari a causa dell'inoperatività di banche e sportelli automatici, che impedisce alle persone di accedere ai propri risparmi.

"Il cibo sarà inaccessibile per molte famiglie a causa dell'aumento dei prezzi, soprattutto per quelle sfollate che vivono con pochissimo. Conflitti, siccità e Covid-19 hanno già spinto milioni di bambini alla fame e alla miseria in Afghanistan ma ora sono ancora più vicini all'orlo della carestia" ha dichiarato Athena Rayburn, responsabile Advocacy di Save the Children in Afghanistan.
 
 

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