Estero

Afghanistan, la Turchia pronta a restare sul campo

Lo ha dichiarato il premier Erdogan, che ha assicurato la disponibilità dei suoi soldati a garantire la sicurezza dello scalo

19 agosto 2021
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La Turchia è tuttora pronta a proteggere l'aeroporto di Kabul dopo che i talebani hanno preso il potere ed Ankara è in trattative con tutte le parti interessate. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista televisiva.

"Intendevamo garantire la sicurezza dell'aeroporto e contribuire alla sicurezza di questo Paese dopo il ritiro delle truppe americane. Abbiamo ancora intenzione di farlo", ha detto Erdogan.

"Ora stiamo pianificando in base alle nuove realtà che sono emerse sul campo e stiamo conducendo i nostri negoziati di conseguenza", ha spiegato il capo di Stato turco.

"La presenza militare della Turchia in Afghanistan darà alla nuova amministrazione un vantaggio nell'arena internazionale e ne faciliterà il lavoro", ha aggiunto Erdogan. "Accogliamo con favore le dichiarazioni moderate dei talebani", ha detto ancora il presidente turco indicando che incontrerà nei prossimi giorni la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin.

Mentre i talebani perquisiscono le case dei giornalisti

"I talebani questa settimana hanno perquisito le case di almeno quattro giornalisti e operatori dei media", secondo quanto riferito dal Committee to Protect Journalists (CPJ), che ha invitato gli studenti islamici a "fermare la violenza" nei confronti della stampa.

CPJ, ong con sede a New York, fa sapere che "sta indagando sulle ultime notizie secondo cui militanti talebani oggi hanno picchiato almeno due giornalisti nella città di Jalalabad, provincia di Nangarhar (Est), dove stavano seguendo una manifestazione contro la presa del potere da parte dei talebani. "I talebani devono porre fine alle perquisizioni nelle case dei giornalisti, impegnarsi a porre fine alla violenza contro di loro e consentire loro di lavorare liberamente e senza interferenze", ha affermato Steven Butler, funzionario della regione asiatica per CPJ.

Gli insorti hanno perquisito le case di almeno tre dipendenti della Deutsche Welle, secondo CPJ, che ha verificato queste informazioni con l'emittente pubblica tedesca un cui portavoce ha detto che "i giornalisti non erano in casa durante i raid e ora sono nascosti".

Nel frattempo si è appreso che i talebani hanno disposto numerosi checkpoint per impedire agli afgani di raggiungere l'aeroporto di Kabul. Lo riferisce la Bbc spiegando che circa 4.500 soldati statunitensi controllano l'aeroporto ma tutte le strade che portano ai terminal sono sotto il controllo dei talebani. Gli insorti in particolare non consentono agli afgani che non hanno i documenti di raggiungere l'aeroporto ma spesso bloccano anche chi li possiede.

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