Il C-17 americano non aveva intenzione di portare un carico di persone così grande, in quanto omologato per 154 persone. Ma ha deciso di partire comunque
Molti uomini, poche donne, bambini e anche qualche neonato. Stipati sul freddo metallo della pancia enorme di un aereo che vuol dire salvezza. Pochi indossano una mascherina, le donne il velo. Una bambina beve latte da un biberon, mentre un bimbo guarda in alto a bocca aperta, forse incredulo per ciò che ha di fronte agli occhi. Per quella calma dopo tanto caos, gli spari, gli spintoni, i momenti di panico. In 640 ce l'hanno fatta.
Sono gli afghani fotografati domenica sera all'interno di un aereo da trasporto statunitense, un C-17 Globemaster II, in un'immagine che ha fatto il giro del mondo ed è diventata immediatamente il simbolo di un popolo allo stremo, tornato indietro di 20 anni con la caduta di Kabul nelle mani dei talebani, che ha segnato definitivamente il ritorno dell'Emirato islamico in Afghanistan.
La foto è stata scattata nel pieno della grande fuga dalla capitale appena conquistata dai talebani. È stata diffusa dai militari americani e rilanciata dal sito Defense One, che ha spiegato come il C-17 non aveva intenzione di portare un carico di persone così grande, in quanto omologato per una capienza massima di 154 persone. Ma gli afghani in preda al panico che erano stati autorizzati a evacuare si sono spinti sulla rampa semiaperta del velivolo. E così, invece di cercare di costringere i rifugiati a scendere dall'aereo, "l'equipaggio ha preso la decisione di partire".
Una scelta ad altissimo rischio, come testimonia la drammatica conversazione radio tra un ufficiale e un interlocutore sull'aereo, riportata da Defense One, quando si pensava che gli afgani a bordo fossero addirittura 800. "Ok, quante persone pensi ci siano sul tuo aereo? ...800?". Poi un'imprecazione. Nonostante i pericoli per il sovraffollamento, l'aereo è arrivato a destinazione nella base dell'aviazione Usa Al Udeid in Qatar. Mentre migliaia sono rimasti a terra nell'aeroporto di Kabul, preso d'assalto domenica alla ricerca di un passaggio verso la salvezza e la libertà tra i tanti voli delle potenze occidentali, diretti verso la fine dell'incubo.
In alcuni casi, la disperazione cieca ha spinto le persone a prendere decisioni suicide. Il cadavere di un uomo è stato trovato nel vano carrelli di un altro C-17 americano, nel quale si era probabilmente nascosto nel tentativo di lasciare Kabul. L'ennesima vittima della disperazione, mentre sono ancora vivide negli occhi di tutto il mondo le immagini delle decine di persone che inseguono e circondano un aereo cargo militare americano che si appresta a iniziare il rullaggio per il decollo dall'aeroporto della capitale. Alcune aggrappate ai carrelli e alla carlinga, a qualunque appiglio. Ancora più agghiacciante è il video dei due uomini precipitati nel vuoto dopo essersi aggrappati ad un velivolo decollato lunedì dallo scalo afghano. Una tragedia ripresa in un video che ha provocato l'inevitabile paragone con 'The falling man', la fotografia scattata da Richard Drew diventata simbolo della disperazione nell'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, che mostra un uomo che precipita nel vuoto dalla Torre Nord del World Trade Center.