Estero

Germania e Olanda fermano i rimpatri degli afghani

I due Paesi hanno deciso una moratoria delle espulsioni di fronte alla situazione del Paese e all'avanzata continua dei Talebani

Rifugiati afghani in un campo in Pakistan (Keystone)
11 agosto 2021
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La Germania ferma per ora le espulsioni degli afghani. Lo scrive l'agenzia tedesca Dpa citando un portavoce del ministero dell'interno.

"A causa dello sviluppo della situazione e delle condizioni della sicurezza nel Paese, il ministro dell'Interno ha deciso per ora di interrompere le espulsioni", ha affermato.

La decisione rappresenta un dietrofront rispetto alla posizione espressa nella lettera che sei Paesi europei, fra cui la Germania, avevano indirizzato al vicepresidente Ue Margaritis Schinas e alla commissaria Ylva Johansson, sostenendo che i rimpatri dovessero andare avanti, nonostante la difficoltà della situazione sul territorio afghano. Una missiva datata 5 agosto.

Ma di fronte al drammatico peggioramento della situazione sul posto, dove i talebani stano riprendendo terreno dal ritiro delle truppe internazionali, la pressione sul governo per uno stop alle espulsioni è progressivamente cresciuta. Ieri era arrivata fra l'altro la sollecitazione di Amnesty International, insieme a 26 organizzazioni.

Anche l'Olanda sospende i rimpatri degli afghani

Anche l'Olanda ha deciso di sospendere i rimpatri dei migranti verso l'Afghanistan. La moratoria varrà per sei mesi, secondo quanto annunciato dal segretario di stato alla Giustizia, Ankie Broekers-Knol. Lo riporta il portale di informazione on-line NL Times.

La settimana scorsa i Paesi Bassi, con Germania, Austria, Danimarca, Belgio e Grecia, avevano scritto una lettera alla Commissione europea, per chiedere il proseguimento dei trasferimenti, nonostante i combattimenti nel Paese.
 
 

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