Estero

Cina, confermata la condanna a morte per un canadese

L'uomo era stato accusato di traffico di droga. Per domani è atteso il verdetto per un altro cittadino del Canada sospettato di spionaggio

Robert Lloyd Schellenberg
(Keystone)
10 agosto 2021
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La pena di morte contro un canadese condannato in Cina per traffico di droga, Robert Lloyd Schellenberg, è stata confermata in appello oggi da un tribunale locale, nel mezzo di una grave crisi diplomatica tra Pechino e Ottawa.

La giustizia cinese dovrebbe annunciare domani il suo verdetto contro un altro cittadino canadese, Michael Spavor, sospettato di spionaggio. Il suo arresto in Cina, poco dopo quello in Canada di un alto funzionario del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, aveva infiammato le relazioni bilaterali.

Schellenberg è stato condannato a morte nel gennaio 2019. Il tribunale lo ha accusato di aver contrabbandato, insieme ad altri imputati, più di 220 chilogrammi di metanfetamine. Già condannato in passato in Canada per traffico di droga, Schellenberg si è proclamato innocente e ha affermato di essere andato in Cina per turismo.

Aveva quindi presentato ricorso contro la condanna. L'Alta corte popolare della provincia nordorientale di Liaoning, dove era sotto processo, “ha deciso di respingere il ricorso e confermare il verdetto iniziale”, si legge in un comunicato. “È stata costituita una Corte plenaria” la quale “ha ritenuto che i fatti accertati in primo grado fossero chiari, le prove attendibili e sufficienti” e che la pena di morte fosse quindi “appropriata”, viene affermato.

Il processo d'appello di Schellenberg si è svolto nel maggio 2019. Ci sono quindi voluti più di due anni prima che la giustizia cinese emettesse il suo verdetto.

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