Estero

Londra revoca la quarantena per i vaccinati da Europa e Usa

Il turismo brinda, ma parte l'allarme dalla Germania: 'Inizia la quarta ondata'

Pic-nic a Primrose Hill, a Londra (Keystone)
28 luglio 2021
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Il Regno Unito riapre non solo sul fronte interno ma anche ai confini esterni scommettendo tutto, in un caso come nell'altro, sull'efficacia dei vaccini: su quelli assicurati in casa ormai a decine di milioni, come su quelli (identici) somministrati negli Usa e nell'area Ue, Italia inclusa.

La svolta a quest'ultimo riguardo è stata annunciata oggi con l'attesa ufficializzazione da parte del governo di Boris Johnson della revoca dal 2 agosto della quarantena cautelare per tutti coloro che giungeranno sull'isola da oltre Oceano o dall'Europa continentale. Purché doppiamente vaccinati nei Paesi d'origine.

L'allentamento vale ad ora solo per l'Inghilterra, la nazione di gran lunga maggiore fra quelle che compongono il Regno e l'unica su cui il governo centrale Tory britannico ha piena competenza in materia di emergenza sanitaria. Mentre per la Scozia, il Galles e l'Irlanda del Nord una decisione spetterà ai governi locali in forza della devoluzione.

La svolta

Si tratta comunque di una novità significativa, che coinvolge potenzialmente milioni tra viaggiatori e turisti in arrivo dalla settimana prossima a Londra o in qualunque altra località inglese. E che in termini di reciprocità segue il riconoscimento dei vaccini eseguiti nel Regno già garantito (con l'esenzione dalla quarantena per gli arrivi da oltre Manica) da una ventina di Stati Ue. "Vogliamo aiutare le persone che vivono negli Stati Uniti o nei Paesi europei a riunirsi con le loro famiglie e i loro amici nel Regno Unito", ha sottolineato il ministro dei Trasporti, Grant Shapps, precisando che chiunque sbarcherà da queste zone a partire da lunedì prossimo dovrà semplicemente presentare un test anti Covid negativo rilasciato nel luogo di provenienza e farne uno di controllo oltre Manica a due giorni dall'ingresso: esattamente come previsto già da qualche giorno per i soli viaggiatori residenti e vaccinati sull'isola che rimpatriano dalle destinazioni della cosiddetta lista arancione (o ambra)

L'alleggerimento piace all'industria del turismo e a tanta gente con la valigia pronta. Ma non convince una parte del mondo medico-scientifico (già diviso a Londra e dintorni sulla tempistica e l'estensione della fine delle restrizioni interne decretata da Johnson in Inghilterra a partire dal cosiddetto Freedom Day del 19 luglio scorso). Mentre è criticato apertamente dall'opposizione laburista, che si dice tuttora preoccupata dalla diffusione dei contagi alimentati dalla nuova variante Delta (risaliti al di là della Manica nelle ultime 24 ore da 23.500 a 27.700 circa), nonché dal rischio di poter importare altre nuove mutazioni del virus: in particolare dagli Usa dove, osserva Angela Rayner, vice leader del Labour, "non esiste una sistema sanitario nazionale come da noi" e la certificazione vaccinale non offre quindi garanzie assolute di verifica variando tra Stato e Stato.

Quarta ondata

A inquietare sono poi le notizie che rimbalzano dalla Germania, dove oggi stesso il vertice dell'istituto di salute pubblica tedesco, il Robert Koch, ha formalizzato l'ingresso nella "quarta ondata" della pandemia del Paese più popoloso dell'Europa occidentale. Paese il cui governo, guidato dalla prudentissima cancelliera Angela Merkel, evita peraltro allo stato il ricorso a nuove strette almeno fino a una riunione con i ministri-presidenti dei Laender regionali fissata non prima del 10 agosto: affidandosi evidentemente a sua volta alla speranza di un effetto barriera garantito dall'allargamento ulteriore della platea dei vaccinati. Effetto barriera che del resto gli ultimi dati britannici - per quanto non ancora consolidati rispetto ai trend a lunga gittata del ceppo Delta - sembrano confermare se non altro in parte. Con una curva di nuovi contagi che torna a salire da ieri ma rimane a oggi in calo su base settimanale; un numero di morti giornaliero che ridiscende sotto quota 100; e un impatto sui ricoveri negli ospedali tuttora contenuto nei limiti del sostenibile rispetto alle ondate precedenti.

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