Estero

Brasile: migliaia in piazza per cacciare Bolsonaro

"Presidente genocida, minaccia biologica e politica" urlano gli attivisti nelle strade. Continua la polemica sui vaccini

Uno striscione anti-Bolsonaro (Keystone)
4 luglio 2021
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"Bolsonaro genocida, minaccia biologica e politica": decine di migliaia di brasiliani hanno affollato ancora una volta le strade di Rio de Janeiro e di altre città gridando slogan contro il presidente negazionista e invocando la sua uscita di scena. Gli oltre 500mila morti sono il risultato della sua gestione della pandemia, è l'atto di accusa.

Come se non bastasse, il leader delle grandi adunate senza mascherina ora è anche indagato, perché non avrebbe denunciato un giro di corruzione nell'acquisto dei vaccini. La mobilitazione contro Bolsonaro, la terza in due mesi, ha richiamato per le strade cittadini esasperati da un presidente che fin dall'arrivo del Covid-19 ha affrontato la crisi sanitaria con sufficienza. Liquidando il virus come "semplice influenza" ed opponendosi al lockdown, nonostante i tremila morti al giorno (lui stesso, che continuava ad abbracciare i suoi fan, è rimasto contagiato).

Il Paese ne è uscito a pezzi. Anzi, è ancora in piena emergenza. "Ora la gente si è svegliata", ha detto Benedita da Silva, una deputata di 79 anni e veterana della sinistra brasiliana, partecipando alla manifestazione di Rio. Mentre Daniel, studente 18enne venuto a ricordare la nonna 86enne morta di Covid, ha accusato il presidente "genocida" di non aver allertato la popolazione sui rischi del coronavirus. "Sono qui perché dobbiamo cacciare questo mostro e riprenderci il Brasile", è la testimonianza della 64enne Magda, con una maglietta rosso vivo ed un sogno, il ritorno di Luiz Inacio Lula da Silva: il presidente-operaio riapparso sulla scena dopo l'annullamento delle sue condanne e che potrebbe ricandidarsi l'anno prossimo.

A Rio, comunque, in molti hanno chiarito di non essere elettori di sinistra, ma di voler semplicemente sbarazzarsi di un leader che avrebbe condannato a morte migliaia di persone con la sua caotica risposta al coronavirus. Risposta caotica e adesso, si sospetta, anche criminale. Perché un giudice della Corte Suprema ha ordinato un'indagine per accertare la condotta di Bolsonaro in merito all'acquisto di milioni di dosi di vaccino dalla società indiana Bharat Biotech. Il caso ruota intorno alla denuncia, da parte di un funzionario del ministero della Salute, di una "gigantesca" rete di corruzione intorno a quell'acquisto. Che il capo dello Stato avrebbe trascurato, non prendendo alcun provvedimento. La protesta di piazza ha coinvolto altre città, da San Paolo a Belem, da Recife alla capitale Brasilia. Gli osservatori politici restano scettici sull'imminente caduta di Bolsonaro, ma la morsa intorno al leader della destra populista si fa sempre più stretta. Tra l'altro le presidenziali sono dietro l'angolo, ed il redivivo Lula è già favorito.

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