Estero

Bloody Sunday, niente processi per i soldati britannici

Il 30 gennaio 1972 in Irlanda del Nord, militari britannici spararono contro una folla di manifestanti. Ma non ci sarà giustizia

Foto Keystone
2 luglio 2021
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Ennesima battuta d'arresto nella ricerca della giustizia per le violenze storiche commesse durante i Troubles (conflitto nordirlandese), fra cui il massacro del Bloody Sunday: la domenica di sangue del 1972 in cui militari britannici aprirono il fuoco a Derry (Londonderry per britannici e unionisti) su una manifestazione disarmata di civili, causando 14 vittime. Due reduci coinvolti in quei fatti non saranno sottoposti a processo, come si legge sul sito della Bbc.

Come accade in questi casi, i due accusati di omicidio vengono identificati con lettere dell'alfabeto per proteggerne l'anonimato. Si parla quindi di Soldato F e Soldato B. Il Soldato F doveva essere processato per la morte di James Wray e William McKinney nella Bloody Sunday e doveva rispondere anche di cinque tentati omicidi. Mentre il caso contro il Soldato B riguardava la morte del quindicenne Daniel Hegarty, colpito due volte alla testa a Londonderry nel luglio 1972.

Il pubblico ministero nordirlandese ha motivato la decisione con la non ammissibilità nel processo di prove fondamentali. Molto dura la risposta delle famiglie delle vittime del Bloody Sunday, che attaccano il sistema giudiziario britannico "incapace di far giustizia" e promettono di continuare la loro lunga battaglia legale. Battaglia che rischia però di incontrare un 'muro' difficilmente superabile. Un altro processo contro due reduci britannici era naufragato in modo molto simile a maggio.

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