Estero

Covid: in Russia è record di morti

Piano vaccinale in panne e mercimonio di falsi test e green pass. L'allarme del Cremlino

La campagna vaccinale a Mosca (Keystone)
29 giugno 2021
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Un tempo c'era la Russia 'isola felice' del Covid, con un solo lockdown sotto la cintura e vita di fatto normale sin da giugno 2020. La carica dei vaccini - ben quattro già autorizzati dalle autorità - lasciava presagire un futuro di gloria. Poi è andato tutto a ramengo. La campagna vaccinale è in panne, i casi di contagio sono esplosi, i morti crescono come non mai - oggi il record da inizio pandemia: 652 - e la cabina di regia per la lotta al coronavirus sembra non avere per nulla le idee chiare su come gestire la situazione. Colpa della variante delta, certo. Ma il resto? Vediamo intanto un po' di numeri.

Secondo il ministero della Salute sono state sino a oggi somministrate 23 milioni di dosi, pari al 16% della popolazione (146 milioni in tutto). Secondo il sito Gogov, che compila i dati disponibili sulla vaccinazione tra media e statistiche locali, visto che un dato nazionale non esiste, chi invece è stato immunizzato con due dosi scende "all'11,7%". La situazione epidemiologica del Paese al contrario peggiora. "L'incidenza del Covid è in aumento in tutte le regioni della Russia", ha detto il capo del Rospotrebnadzor - l'autorità della Salute - Anna Popova. Il Cremlino, allora, a denti stretti ha dovuto ammettere che l'obiettivo di raggiungere l'immunità di gregge, col 60% della popolazione vaccinata entro il primo settembre, "non sarà raggiunto" e questo "nonostante lo Stato avesse creato le necessarie possibilità". Il che è abbastanza vero.

Mercato nero

La campagna vaccinale, lanciata lo scorso gennaio, si è però infranta contro l'inamovibile scetticismo dei russi al vaccino nonché, pare incredibile, il fiorente giro dei falsi tamponi e dei falsi passaporti vaccinali. Così ora è il caos. Da un lato si moltiplicano le regioni che, seguendo l'esempio di Mosca, hanno introdotto l'obbligo di vaccinazione per certe categorie di lavoratori e poi il green pass in formato QR-code per poter accedere a bar e ristoranti (ma già si parla di espandere la lista, coi trasporti e i negozi della capitale nel mirino); dall'altro salgono finalmente le richieste di vaccinazione, provocando già nelle regioni un deficit negli approvvigionamenti. Intanto nel primo giorno di attuazione del QR-code per i ristoranti il giro d'affari è crollato del 90%, scatenando i malumori.

Qr-Code a 1200 rubli

Ed è qui che scatta il sempiterno mercato nero russo, con certificati di vaccinazione (cartacei) in vendita online per 1.200 rubli o, persino, il tanto agognato QR-code con inserimento del proprio nominativo nel database digitale da un addetto compiacente (in questo caso il prezzo, stando all'indagine diversi media, si aggira sui 200 dollari). Nelle chat degli expat si rincorrono poi i contatti dei 'pusher' di tamponi falsi, che per la modica cifra di 30 euro consegnano a casa test covid negativi, così da non avere sorprese se si vuole prendere l'aereo per tornare in patria. Il mercimonio è talmente diffuso che il Cremlino ha lanciato l'allarme chiedendo una stretta alle forze dell'ordine. "Va da sé che bisogna prendere misure contro questi truffatori", ha commentato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov.

La gestione della crisi si fa ora spinosa, anche e soprattutto dal punto di vista del consenso in vista delle elezioni parlamentari di settembre. Domani lo zar terrà la sua tradizionale linea diretta col Paese ma la parola lockdown resta un tabù, col peso delle decisioni impopolari lasciato sulle spalle dei governatori regionali. Alexander Gintsburg, il padre dello Sputnik e capo del Gamaleya Center, ha messo le mani avanti, avvertendo che, con la variante delta, "in una certa percentuale di casi, che con ogni probabilità aumenterà costantemente, la letalità può salire da 1-2% a circa 5-10%". In più già si rilevano le prime infezioni di delta plus. Insomma, il patatrac, se non s'interviene con saggezza, potrebbe essere serio.

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