‘Servono nuovi eroi che lo accompagnino nel suo secondo secolo’
Tutti gli iscritti del Partito comunista cinese devono "mantenere con forza la lealtà e l'amore per il partito, dedicando tutto, anche la propria preziosa vita, al partito e alle persone". Al traguardo dei 100 anni, il presidente Xi Jinping ha annunciato che il Pcc ha bisogno di nuovi eroi che lo accompagnino nel suo secondo secolo di vita.
Il nuovo manifesto è maturato nella cerimonia di consegna delle onorificenze a 29 membri del partito. Insegnanti, saldatori, compositori, attori e persone provenienti dalle frontiere contese della Cina, dal Tibet al mar Cinese meridionale, fino a un funzionario di villaggio della minoranza etnica uigura a cui è stato attribuito il merito di aver preso "una posizione netta contro l'indipendenza" dello Xinjiang. E al soldato morto nel conflitto di confine con l'India del 2020. Un parterre di gente normale, diverso dai premiati illustri del 2018, quando tra i 100 "Pionieri della Grande apertura e delle riforme" c'erano le figure del miracolo economico tra cui Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ora nella stretta delle autorità di regolamentazione del governo centrale.
La medaglia del Primo Luglio, di colore rosso e oro adornata con l'emblema della falce e martello, è stata consegnata per prima volta nella Grande sala del popolo a quanti rappresentano esempi da replicare. "Dobbiamo combattere senza sosta e continuare a lottare", ha detto Xi. "Nella costruzione di una moderna società socialista, a tutto tondo, dobbiamo marciare avanti verso il traguardo del secondo centenario e il sogno cinese del grande ringiovanimento della nazione". Il presidente ha parlato dell'importanza di sradicare la corruzione: i funzionari "devono essere persone pulite e fare azioni pulite. Dobbiamo dedicarci con tutto il cuore ai doveri pubblici e mantenere la natura pulita del partito". Il passaggio del centenario è destinato a rimarcare il dominio di Xi, a capo del partito da quasi un decennio, autore di un accentramento di poteri come mai accaduto dai tempi di Mao Zedong.
Xi Jinping durante le celebrazioni (Keystone)
L'ascesa della Cina si sta misurando con la crescente resistenza di Stati Uniti e alleati, ma il presidente mantiene in pugno il controllo interno in vista del congresso del 2022 che dovrebbe conferirgli un terzo mandato. Il Pcc fu fondato in segreto nel 1921, tenne la sua prima sessione in una scuola femminile a Shanghai, costruendo poi la sua reputazione sulla resistenza agli invasori giapponesi e ai nazionalisti di Chiang Kai-shek, fino alla presa del potere nel 1949. Alla morte di Mao nel 1976 l'economia marxista ortodossa perse slancio in un partito comunque con struttura marxista-leninista. Dopo aver resistito al crollo del blocco sovietico e alle proteste pro-democrazia soffocate nel sangue di Piazza Tienanmen nel 1989, il partito strutturò la crescita economica, stroncando il dissenso.
"Per 100 anni, il nostro partito ha sempre aderito al marxismo - ha detto la scorsa settimana Zhong Shiyi, vicedirettore dell'Istituto di storia e letteratura del partito -. L'Unione Sovietica nell'era Gorbaciov sosteneva il socialismo democratico e praticava il pluralismo. Quindi fallì". Dall'ascesa al potere del 2021, la Cina di Xi è diventata invece sempre più assertiva. Il programma dei festeggiamenti, tenuto in gran segreto, dovrebbe prevedere giovedì un discorso del presidente in Piazza Tienanmen, dove è attesa una parata non militare, malgrado l'impiego di aerei da guerra ed elicotteri a formare i numeri "100" e "71" (il primo luglio), secondo le anticipazioni del Global Times.
Xi, che è anche commander-in-chief, dovrebbe annunciare che la nazione più popolosa del mondo ha raggiunto lo status di "xiaokang shehui" - società moderatamente prospera - col raddoppio del Pil pro capite a 10.000 dollari rispetto al 2010. E rivendicare il ruolo di potenza economica, tecnologica e militare, parlando anche del nodo Taiwan, la provincia ribelle. Intanto, uno show coreografico, con spettacolari fuochi d'artificio, si è tenuto lunedì sera. Xi e i vertici di partito e Stato hanno presenziato allo spettacolo 'Il Grande Viaggio', voluto per ripercorrere l'epopea del Pcc con 20.000 spettatori. Nessuna diretta tv e divieto di smartphone: alla fine il pubblico entusiasta ha cantato 'Senza il Partito comunista, non ci sarebbe una nuova Cina'.